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Comune di Prato

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30/11/2007 13:39
Consiglio Comunale Lunga discussione dopo gli interventi di Ciuoffo e Gorelli

Il dibattito sulla prima fase del Piano strutturale

Al termine dell'intervento dell'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo e dell'illustrazione sul quadro conoscitivo del nuovo Piano strutturale del progettista Gianfranco Gorelli, si è sviluppato un ampio dibattito ieri in Consiglio comunale: «Dal punto di vista della concretezza il Piano strutturale può fare molto di più per dare risposte ad una città in crisi e in fase di cambiamento rispetto al Piano strategico - ha esordito il capogruppo di An Gianni Cenni - Vista questa prima fase teorica, chiedo l'organizzazione di incontri periodici della Commissione consiliare Territorio e ambiente per approfondire i temi della revisione e seguirli da vicino, data la loro importanza e il potere di incidere sul futuro della città». L'importanza della scelta di rivedere gli strumenti urbanistici è stata sottolineata anche dal capogruppo del Partito democratico in Consiglio Luca Roti: «Prato vive una nuova stagione economica e sociale, che per forza deve trovare un adeguamento urbanistico per ottenere più coerenza e coesione nelle risposte da dare alle trasformazioni. La scelta poteva essere quella di operare un semplice adeguamento cartografico dell'attuale Piano, ma l'Amministrazione ha scelto di fare una scelta più coraggiosa e ha colto nel segno». «La variante Declassata anticipa quella generale ed è strategica per la nostra collocazione nell'area metropolitana - ha commentato il capopruppo dei Verdi Tommaso Rindi, - ma sarebbe necessario mantenere in equilibrio i tempi di attuazione dell'una e dell'altra». Sul rapporto tra le due varianti si è espresso anche il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri: «Abbiamo un atteggiamento positivo verso i cambiamenti urbanistici annunciati ed esprimiamo il nostro assenso su più punti, mentre siamo più critici su altri. Il primo punto da sciogliere ad esempio è in che rapporto stanno tra loro la variante Declassata e quella generale per tempi, modalità di attuazione, strumenti e risorse messe in campo? Inoltre il percorso di partecipazione ci sarà anche sulla Declassata o solo sulla revisione in toto? E soprattutto, visto i rapidi tempi previsti per la prima, sarà partecipazione o semplice comunicazione di quanto già deciso? Bisognerebbe poi capire cosa sarà l'ex Banci e cosa si intende quando lo si definisce 'centro espositivo e polifunzionale'».«E' positivo il riferimento alla partecipazione - ha aggiunto Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva, - che dovrebbe diventare un modo di operare, anche per evitare errori tipo piazza Mercatale, dove la comunicazione, non partecipazione, ha portato a esiti che è meglio non commentare. Ma sulla variante Declassata invece è già tutto impacchettato e ci viene presentato invece ciò che è già stato deciso altrove. Manca poi l'approfondimento e l'analisi di ciò che la città sta vivendo, mentre sareabbe necessario affrontare queste tematiche con una discussione vera e ampia». Ha preso la parola anche l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli: «Due sono le linee fondamentali di trasformazione che interessano anche l'economia: la prima è rappresentata dallo sviluppo di nuovi servizi per la logistica e l'industria, in cui si distinguono le potenzialità in ascesa dell'Interporto, che ospita già 40 operatori ed aziende che producono occupazione e reddito, e l'apertura delle aree industriali, ad esempio con l'arrivo nel Macrolotto 2 del centro di stoccaggio Coop che servirà di prodotti non alimentari tutto il Centro Italia. L'altra è la nuova economia delle conoscenza, con la crescita del Polo universitario pratese». «Va bene la salvaguardia del territorio, ma non bisogna avvilire la trasformazione della città - ha detto il capogruppo di Forza Italia Goffredo Borchi, - Attenzione infatti a rendere il territorio poco appetibile per gli investimenti con eccessive sforbiciate nelle superfici e nei volumi utili, altrimenti il procedimento di trasformazione rimarrà sulla carta e gli investimenti si sposteranno nei Comuni limitrofi o anche all'estero».

cb

1206/07

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