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Comune di Prato

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11/01/2008 14:58
Sicurezza L'assessore Giovagnoli replica a Bettazzi (An)

«E' solo polverone politico, non si conoscono le cose»

«E' un polverone politico, molto strumentale, e anche con poca conoscenza delle questioni, visto che si mettono insieme cose diverse e sulle quali tutto quello che è possibile fare viene fatto». E' la reazione dell'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli alle critiche che sono arrivate dal presidente di An Maurizio Bettazzi. «I controlli - aggiunge Giovagnoli - ci sono e sono continui, persino giornalieri. E' solo un giochino, senza costrutto, pensare che si possano contrapporre settori dell'amministrazione ad altri. Forse all'opposizione dà noia che il “patto per Prato sicura”, fortemente voluto dalle istituzioni locali, e dagli organi statali locali, e a suo tempo bollato come semplice operazione di immagine, dia i suoi frutti e si dispieghi. Quell'atto politico, come da noi sottolineato in più occasioni, è alla base di un'azione che ha posto al centro la questione della legalità, con il Comune che sta facendo la sua parte». Quanto al resto sono gli uffici dell'assessorato a chiarire la situazione: «Si dovrebbe sapere - si legge in una nota - che ad esempio le gastronomie sono sottratte dalla legge Bersani dalla regolamentazione oraria cui sono sottoposti gli esercizi commerciali di vendita, in quanto “attività artigianali di vendita”». E che su internet point e phone center «non c'è alcuna competenza dei Comuni, anzi manca proprio una normativa nazionale». Non solo. «Pur in assenza di norme nazionali - si legge ancora nel testo dell'assessorato - è stato il Comune a proporre, proprio nell'ambito del patto per la sicurezza, l'ipotesi di una regolamentazione per queste attività, che stiamo verificando con Prefettura e Questura, visto che la loro autorizzazione non dipende dalle amministrazioni locali». La chiusura di Giovagnoli: «Sono attacchi ingiustificati, basati sul nulla».
32/08

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