Gli inglesi a lezione di design in Toscana

Una settimana di full immersion nei luoghi più innovativi della Toscana per 15 esperti di design inglesi. Il programma si presenta ricco di incontri, mostre e visite e toccherà tre città toscane: Prato, Firenze e Pisa. Parte lunedì prossimo 21 gennaio da Prato la visita studio “Design the Key”, organizzata dal progetto Interreg IIIC District - coordinato dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato - destinata a esperti di design provenienti dalla regione del West Midlans. La delegazione inglese visiterà il consozio Pont Tech a Pontedera, per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico, i laboratori di tecnologia robotica e microingegneria del Polo Sant’anna Valdera. Di lì si sposteranno verso la sede Piaggio, con tappa al Museo dove ripercorreranno oltre un secolo di eccellenza creativa. Potranno ammirare pezzi unici della Piaggio, Vespa e Gilera che hanno fatto la storia dei trasporti italiana e mondiale. Tutta dedicata alla moda sarà la giornata di mercoledì a Firenze, passando dal Polimoda, una delle migliori scuole di moda in Italia e in Europa che collabora con il Fashion Institute of Technology della State University di New York, alle splendide collezioni di Patrizia Pepe. Squisitamente pratese è invece il tour del giorno seguente che porterà gli i design inglesi al Tecnotessile, società nazionale di ricerca tecnologica, specializzata nel campo di tecnologie tessili che gestisce numerosi progetti di ricerca in collaborazione con imprese industriali, centri di ricerca e Università. La visita si concluderà venerdì 25 al Museo del Tessuto situato nei locali ottocenteschi dell’ex cimatoria Campolmi nel centro storico della città di Prato. Il museo, il più grande centro per la cultura tessile italiana, offre fra le sue collezioni reperti inediti che risalgono addirittura all’epoca copta (III-VII d.C.). Qui potranno visitare la mostra dedicata alla produzione di Ernesto Michahelles, meglio conosciuto come Thayaht, uno dei più importanti artisti toscani fra gli anni ‘20 e ’50 del Novecento, che ha segnato il Made in Italy. Gli esperti inglesi potranno, dunque, sbizzarrirsi tra gli oltre 300 oggetti esposti, fra i quali primeggia la Tuta, l’abito grazie al quale Thayaht è divenuto celebre. Per maggiori informazioni: http://www.district-rfo.eu/news.php#Anchor-133