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Comune di Prato

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18/01/2008 15:06
Consiglio Comunale L'assessore Ciuoffo risponde a 2 question time e un'interpellanza

Nuovo deposito Cap, no all'autorizzazione senza indagini

Doppia condizione per approvare il progetto alle Badie: esito positivo dei monitoraggi preventivi e nuova viabilità
Il Comune non rilascerà l'autorizzazione per il nuovo deposito Cap di via del Lazzeretto-via De Santis prima di verificare l'esito positivo dei monitoraggi preventivi e delle simulazioni degli effetti ambientali, acustici e di carico delle vibrazioni. Una doppia condizione pende quindi sul progetto: aumento delle infrastrutture viarie parallele alla A11 per non gravare sulle strade dell'abitato e valutazioni preventive sull'inquinamento atmosferico e acustico. E' questa in sostanza la risposta che l'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo ha dato ieri in Consiglio comunale alle due question time sull'argomento, presentate da Goffredo Borchi e Rita Pieri di Forza Italia da una parte e da Leonardo Becheri di Rifondazione comunista e Mauro Vannoni si Sinistra per Prato viva dall'altra, e all'interpellanza firmata da Gianni Cenni di An. Tra il pubblico erano presenti in aula gli abitanti della zona delle Badie. Il comune denominatore delle domande dei consiglieri è stata l'esistenza o meno di valutazioni di impatto ambientale e le soluzioni per tutelare la salute dei cittadini. Com'è noto l'azienda di trasporto ha da tempo presentato un'istanza per realizzare il nuovo parcheggio dei mezzi Cap, attualmente in via del Romito, in un'ex area produttiva acquistata a monte della A11 presso il cavalcavia dell'Autostrada, dove sarebbe costruita anche una palazzina per ospitare gli uffici e forse anche l'agenzia turistica Cap express e un parcheggio interrato. Il progetto prevede una cinquantina di piazzole per il parcheggio dei bus, che arriverebbero però a circa 100 sfruttando anche gli spazi di manovra. La parte restante del parco macchine Cap, costituito da 300 autobus, sarebbe distribuito nella rete di parcheggi e soste che l'azienda ha sul territorio. Come ha spiegato l'assessore, il progetto è coerente con le previsioni del Piano strutturale e non presenta incongruenze nè per i volumi, nè per la destinazione. Ma a destare perplessità è l'insufficienza dell'infrastrutturazione viaria attuale, che non sopporterebbe la mole di traffico diretta e proveniente all'autoparco: «Già nel Piano di lottizzazione delle Badie era previsto un collegamento viario con via delle Fonti che aggiri l'abitato e che farebbe da linea di demarcazione con le residenze, e anche il Piano delle Opere pubbliche lo comprende - ha detto l'assessore - Cap si è detta disponibile a sostenerne i costi, circa 765mila euro. Ma occorreranno anche i riscontri di tipo ambientale». Per questo tra pochi giorni gli assessorati alla Mobilità, all'Ambiente e all'Urbanistica incontreranno l'Arpat provinciale e regionale per avviare le indagini per lo studio di prefattibilità e studiare eventuali soluzioni di mitigazione ambientale, come barriere antirumore o naturali intorno al deposito, e verde: «Nessuno vuole trovare delle scorciatoie per arrivare in fondo al progetto» - ha chiarito Ciuoffo. «Siamo d'accordo con i monitoraggi e le indagini - ha replicato il capogruppo di FI Borchi - ma non è chiaro quanti saranno i mezzi che saranno ospitati nel deposito: perchè realizzare lì un autoparco che già ora è insufficiente? E' una struttura sottodimensionata e soggetta quindi ad ulteriori ampliamenti. Anche le necessità future dell'azienda andrebbero valutate». Proprio questo è stato uno dei punti più dibattuti nella discussione innescata dall'interpellanza: determinare l'esatto numero di mezzi diretto alle Badie per valutare l'impatto ambientale: «E' da chiarire che non ci sono nè ipotesi di varianti per ampliamenti - ha risposto Ciuoffo, - nè saremmo comunque disponibili ad accettarle». Mauro Vannoni nella sua replica ha affermato che la discussione in Consiglio sul deposito Cap andava fatta molto prima, così come le indagini di Arpat: «Un piccolo passo avanti è stato fatto - ha affermato invece il capogruppo di An Cenni - riconoscendo che non si tratta solo di un problema di viabilità. Ma rimane il fatto negativo di non vedere una proposta alternativa da fare a Cap per un'altra postazione. Chiedo comunque il coinvolgimento della Commissione consiliare Territorio e Ambiente nell'iter delle valutazioni».

cb

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