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Comune di Prato

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30/01/2008 13:34
Giunta Un documento sulle situazioni di illiceità economica

«La legalità riguarda anche i proprietari degli immobili»

«La legalità non può essere affidata soltanto all’iniziativa degli organi istituzionali, o ai controlli preventivi ed ex post, pur imprescindibili, poichè rappresenta un bene prezioso, che come tale è affidato anche alla responsabilità dei singoli operatori e dei soggetti privati proprietari degli immobili, che non possono disinteressarsi alle modalità di utilizzo delle loro proprietà». E' questo il passaggio principale del documento diramato dalla Giunta municipale dopo che ieri, matedì 29, nella consueta seduta settimanale, ha affrontato la questione della continua rilevazione di attività economiche illegali in immobili destinati a traformazioni urbanistiche. Di seguito il testo integrale del documento della Giunta: «La Giunta comunale, nella seduta di martedì 29 gennaio, ha dedicato i suoi lavori all’esame della situazione che, a seguito di quotidiani controlli delle Forze dell’Ordine e della Polizia municipale, si manifesta in vecchi insediamenti industriali della città occupati da laboratori produttivi di stranieri, caratterizzati da una forte promiscuità fra residenza e lavoro e da circostanze di indicibile sfruttamento della manodopera, ancorchè clandestina. La Giunta rileva che tali situazioni, registrate in parti delle cosiddette “aree dismesse”, in alcuni casi così impropriamente definite perché in esse si strutturano attività economiche con caratteristiche di pesante illegalità, sono da tempo oggetto di discussione e fanno parte di un’attenta disanima anche ai fini della procedura di revisione degli strumenti urbanistici, avviata dall’Amministrazione comunale di Prato. La Giunta osserva, altresì, che l’Amministrazione comunale ha posto al centro della propria iniziativa la questione della legalità, in particolare anche se non solo riferita alle attività economiche e commerciali, e che il “Patto per Prato sicura”, atto di rilevante valenza politica, ha dato impulso, come era nelle volontà dei soggetti istituzionali, statali e locali, che l’hanno sottoscritto, ad una forte azione di contrasto, e non passa giorno in cui non si evidenzi l’impegno straordinario delle Forze dell’Ordine e degli agenti della Polizia municipale. La Giunta rileva che la necessaria azione di controllo del territorio, che proseguirà in modo sempre più intenso e sistematico, non basta da sola a ridurre la consistenza di un fenomeno di per sé inaccettabile, per le condizioni di degrado cui dà luogo e per la brutale realtà di schiavitù in cui sono tenuti lavoratori clandestini. La legalità non può essere affidata soltanto all’iniziativa degli organi istituzionali, o ai controlli preventivi ed ex post, pur imprescindibili, poichè rappresenta un bene prezioso, che come tale è affidato anche alla responsabilità dei singoli operatori e dei soggetti privati proprietari degli immobili, che non possono disinteressarsi alle modalità di utilizzo delle loro proprietà. La legalità riguarda tutti e nessun soggetto può chiamarsi fuori da operare per lo stabilirsi di corrette relazioni di vita civile, economica e sociale. Le istituzioni sono in prima persona chiamate a svolgere questo compito e il loro impegno è costante, come dimostrano le azioni svolte pure in questi giorni, ma l’azione istituzionale deve essere accompagnata anche da comportamenti e atteggiamenti di responsabilità dei soggetti privati e dei proprietari degli immobili. Per questo la Giunta – senza alcun fine che non sia quello di governare i problemi e senza alcuna intenzione di attenuare le prerogative delle istituzioni, scaricando sui singoli o su altre componenti della società pratese compiti e funzioni delle istituzioni medesime, ma col solo intendimento di stimolare l’assunzione di un senso di responsabilità generale sull’uso e le modalità di concessione degli immobili e sul rispetto delle regole per quanto riguarda le stesse attività produttive – ha deciso di avviare una riflessione con le forze sociali rappresentative degli interessi dei proprietari degli immobili produttivi, che possono o sono già stati interessati a trasformazioni non consone e non rispettose delle norme vigenti in tema di produzione, lavoro, ambiente e residenza, e con le rappresentanza istituzionale della comunità cinese, nella convinzione che solo con uno sforzo congiunto si possa attenuare l’entità di situazioni incresciose, che arrecano un grave danno al tessuto sociale ed economico della nostra città».
87/08

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