05/02/2008 14:01
Comune
Botta e risposta fra amministratori e cittadini
A Casale confronto sul futuro della frazione
L'argomento che ha fatto da filo conduttore all'intera serata, manco a dirllo in quel di Casale, è stato l'inceneritore, anche quando si è parlato d'altro, persino delle strade, fra cui un ipotizzato nuovo collegamento (se ne riparlerà più concretamente fra tre mesi circa in un'altra assemblea) fra via delle Caserane e via don Milani (la parallela alla A11), per evitare ogni e qualsiasi attraversamento della frazione da parte del traffico industriale: «Fate le strade per arrivare meglio all'inceneritore» è stato il dubbio sparso a piene mani. Che poi non sia così, vedere il caso della Seconda Tangenziale, ora in fase di costruzione ma progettata quando l'ipotesi di un inceneritore nella zona delle Pantanelle non era neppure un'idea, nulla toglie al fatto che il centinaio di persone, riunite nella sala dell'oratorio annesso alla chiesa, avevano in testa (anche se non solo) l'impianto di termovalorizzazione.
Per il resto il lungo faccia a faccia (tre ore circa e passa) con nutrita schiera di assessori (Enrico Giardi, Camilla Curcio e M. Luisa Stancari), coordinato dalla presidente della Ciroscrizione sud Luisa Peris, e concluso dal sindaco Marco Romagnoli, è filato via liscio, con pochi momenti di tensione e molta attenzione alle cose dette, soprattutto alle parole pronunciate dagli amministratori.
Certo non sono mancate le lamentazioni di una frazione, Casale, «ai confini dei confini - l'espressione è stata di una giovane cittadina - se non di serie B, ai margini dell'attenzione pubblica», ma alla fine si è finiti sempre lì, all'inceneritore o termovalorizzatore, con qualche divagazione, non secondaria, sui nomadi che saranno sistemati nelle immediate vicinanze della frazione, l'altro piatto forte della serata. E, insieme a delucidazioni e chiarimenti, anche richieste, a comporre la lista delle doglianze: la farmacia che non c'è, lo sportello bancario che manca, il traffico, le buche nelle strade, una nuova scuola.
Non si può dire che gli amministratori presenti si siano sottratti al confronto. Intanto la viabilità. Giardi ha spiegato a chiare lettere i programmi in corso, oltre la Seconda Tangenziale, che non è proprio ininfluente ai fini di Casale, perchè «spostare sui grandi assi la mobilità commerciale, tutelando le frazioni, è l'impostazione dell'Amministrazione»: nelle previsioni c'è un nuovo collegamento fra l'area artigianale di Tobbiana e l'Asse delle Industrie, già contemplato nell'ambito delle opere di urbanizzazione; così come si sta progettando un ponte sul Fosso di Iolo che unisca via Facibeni al pip di Tobbiana, per eliminare dall'abitato i Tir diretti al vicino stabilimento industriale di alimenti; e molto in prospettiva («ora è solo un'ipotesi, ma ve la presenteremo e discuteremo insieme fra qualche mese», sempre Giardi) anche un collegamento fra via delle Caserane e via don Milani. Quanto alle buche nell'asfalto la soluzione, anche per Casale, si chiama “Prato città curata”: «Il piano per il 2008 - ha detto l'assessore alle Opere pubbliche - è già pronto e comprende anche le strade della frazione». Sulla scuola invece si rimanda alla nuova elementare, già conteggiata nei programmi, di Tobbiana e Vergaio «che servirà anche Casale. Stiamo costruendo 13 nuove scuole e interveniamo nelle situazioni dove le esigenze sono più acute».
All'assessore all'Ambiente Camilla Curcio è toccato il dibattuto tema dell'inceneritore, osteggiato dai presenti, che invece hanno rilanciato sulla raccolta differenziata: «L'obiettivo è raggiungere il 55% di raccolta differenziata e ancora dobbiamo fare molto, siamo al 36/37%, ma poi qualcosa rimane sempre da smaltire. E allo stato attuale della tecnologia dire che ci sono altre soluzioni alla termovalorizzazione per i rifiuti restanti non è realistico, anche se il piano regionale lo colloca come soluzione da verificare». A Casale, comunque, non devono temere un'invasione di famiglie nomadi. «A Prato sono poco più di 200 - ha detto l'assessore Stancari -, questi sono e questi resteranno. Si tratta per Casale di due famiglie, all'interno di un piano che oltre all'inclusione punta anche a razionalizzare la spesa».
Fin qui gli assessori. Con l'ultima parola al sindaco, applaudito al termine del suo intervento, dalla metà circa degli astanti rimasti. «Prato sta subendo grandi trasformazioni e Casale forse sta subendo ora cambiamenti che altre frazioni hanno già subito. Siamo in presenza di problemi difficili e complessi, da governare. Inutile illuderci di vivere in un tempo ormai che non ce più. Il nostro intendimento è salvaguardare le frazioni ma è anche evidente, in virtù della forte pressione demografica, che la città si è espansa».
Poi alcune risposte più concrete, oltre a quelle fornite dagli assessori. «Le banche sono imprese private. Se la questione è avere un bancomat possiamo sentire gli istituti di credito se sono disposti a metterne uno nella frazione». Idem per la farmacia: «E' vero esiste una programmazione per la loro localizzazione, ma anche qui poi sono i privati a decidere. Possiamo prevederla nella programmazione e lo faremo, ma questo non significa che automaticamente ci sarà la farmacia». Infine l'inceneritore: «Abbiamo sollevato il problema che non era logico che a distanza ravvicinata vi fossero tre termovalorizzatori. La nostra idea della necesità di un piano metropolitano si è tradotta nella proposta regionale, che prevede un impianto a Case Passerini e quello di Montale, con una verifica per quello di Prato, di cui è stato individuato il sito. Gli impianti saranno fatti con tutte le verifiche del caso e analizzando tutti i problemi. Il saldo ambientale e per la salute deve essere positivo».
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