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Comune di Prato

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12/03/2008 14:48
Tributi Una stima di Sori in base alle norme della Finanziaria 2008

Ici, 18.500 abitazioni potrebbero essere esentate dall'imposta

I risparmi sulla prima casa sarebbero in ogni caso consistenti
Potrebbero essere, nel 2008, 18 mila e 500 le abitazioni pratesi non soggette al pagamento dell'Ici (l'imposta comunale sugli immobili), con un aumento della fascia di esenzione di 10 mila unità (nel 2007 le abitazioni esenti furono 8542). Il condizionale è d'obbligo, perchè si tratta di una stima effettuata da Sori, la società di gestione dei tributi comunali, che cumula la detrazione comunale (250 euro) con le nuove norme previste dalla Finanziaria per il 2008, le quali stabiliscono una ulteriore detrazione nell'ordine dell'1,33 per mille, fino ad un massimo di 200 euro. Il meccanismo si riferisce esclusivamente alla cosiddetta “abitazione principale”, o “prima casa” che dir si voglia, ed interessa una platea di 44.627 unità immobiliari, tutte quelle a cui nel 2007 è stata appplicata la detrazione comunale. In base allo scenario formulato da Sori nel 2008, aggiungendo alle agevolazioni locali quelle nazionali, il risultato sarebbe duplice: comunque una riduzione dell'imposta, più o meno marcata, per le 44.627 “prime case” registrate lo scorso anno, e fra queste circa 18.500 dovrebbero avere il beneficio massimo, con una tassazione che risulterebbe negativa. Gli uffici di Sori, e anche quelli finanziari del Comune, avvertono che ogni posizione Ici è un caso a sè, perchè tante sono le variabili (la stessa norma della Finanziaria è piuttosto complessa), avendo ogni abitazione una propria rendita catastale e un proprio valore imponibile ai fini fiscali, per cui è difficile calcolare i singoli risparmi per le famiglie (al netto delle detrazioni comunali), che possono variare da pochi euro al massimo consentito di 200. Ma facendo una proiezione (è il sistema attuato da Sori), in base ai valori medi 2007 delle abitazioni “principali”, nel Comune di Prato viene fuori che una casa (comprensiva anche delle cosiddette pertinenze, i garage per intendersi), al di sotto di una rendita catastale di 487 euro per un imponibile Ici di 51.135 euro (valori di soglia), ha ottime probabilità di non dover corrispondere l'imposta per l'anno corrente o di pagarla in misura alquanto ridotta. Si tratta per lo più di appartamenti che variano da 70 a 100 mq, all'incirca di 4 vani, classificati in A2 e A3, costruiti in massima parte fra gli anni '60 e '70. Per tutte le altre “prime case” il vantaggio fiscale è mediamente incrementato attorno ai 100 euro, considerata la simulazione di un'abitazione che ha un imponibile Ici di 82.872,80 euro, che si fa rilevare non è proprio un alloggio popolare. In tale circostanza a fronte di un'Ici dovuta di 513,81 euro, che diventerebbero 263,81 con la detrazione comunale, la Finanziaria accorda un ulteriore sconto di 110,22 euro, per cui l'Ici finale 2008 sarebbe di 153,59 euro. Sori, e gli uffici finanziari comunali, hanno anche ipotizzato la perdita di gettito: le entrate da “prima casa”, nel 2007, sono state pari a 14.182.000 euro (a Prato si applica un'aliquota sulle abitazioni “principali” del 6,2 per mille, scontata di 250 euro), nel 2008 il minor introito, secondo la stima effettuata, potrebbe ammontare a 3 milioni e 757 mila euro, colmati però dai trasferimenti statali, visto che, come si fa notare negli uffici comunali, la norma di legge che introduce le agevolazioni fiscali per l'anno in corso ha la completa copertura finanziaria.
247/08

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