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Comune di Prato

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18/03/2008 13:23
Economia Dopo la richiesta della cassa integrazione ordinaria

In Comune i lavoratori del calzaturificio Wings

L'assessore si impegna a prendere contatti con l'azienda e a chiedere certezze sulla ripresa dell'attività
Una delegazione dei dipendenti del calzaturificio Wings è salita questa mattina in Comune per manifestare la propria preoccupazione sul mancato rispetto, da parte della proprietà dell’azienda, degli accordi sulla cassa integrazione ordinaria e sul pagamento del Tfr, e, più in generale, sul loro futuro occupazionale. Per i settanta lavoratori del gruppo Rangoni, di cui il 70 % sono donne, dal 21 gennaio scorso è stata richiesta la cassa integrazione ordinaria ma, al momento, non è stato pagato loro alcun anticipo a parte le 40 ore previste dalla legge. Anche ai prepensionamenti, già avvenuti, non è seguito il versamento del Tfr tanto che sono già state inviate le ingiunzioni di pagamento. A ricevere la delegazione è stato l’assessore allo Sviluppo Economico, Fabio Giovagnoli, che ha espresso la propria solidarietà ai lavoratori e ha manifestato l’impegno a prendere contatti con l’azienda per chiedere il rispetto dell’accordo circa l’anticipo della cassa integrazione, indispensabile per non mettere in ginocchio i lavoratori, e avere certezze sulla ripresa dell’attività produttiva. L’assessore ritiene, inoltre, che debba essere sostenuto con forza il mantenimento sul territorio pratese del calzaturificio Wings, un marchio di qualità indiscutibile e una realtà produttiva per la quale occorre fare tutto il possibile perché possa continuare la propria attività in futuro. In questo senso l’assessorato pratese prenderà contatti con l’amministrazione comunale di Firenze, che si è già interessata alla questione, visto che il gruppo proprietario della Wings - il socio di maggioranza è Niccolò Rangoni - ha sede nel capoluogo toscano. La crisi della Wings si è aperta nel settembre scorso dopo la fine dell’accordo commerciale con l’americana Nordstrom, cui il calzaturificio pratese forniva la maggior parte dei propri prodotti.
267/08

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