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Comune di Prato

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19/03/2008 12:17
Consiglio Comunale Presentato dalla lista civica Taiti per Prato

Appello solidarietà Tibet approvato da tutti i gruppi consiliari

Tutti i gruppi consiliari, nella conferenza odierna dei capigruppo, hanno aderito all'appello di solidarietà ai monaci tibetani presentato dalla lista civica Taiti per Prato. Le istituzioni cittadine vengono invitate a far pervenire alle autorità cinesi 'i sentimenti dei cittadini pratesi favorevoli allo sviluppo della democrazia in Cina ed alla lotta per l'autonomia del popolo tibetano e della sua guida religiosa il Dalai Lama'. Un invito a unirsi a questo appello viene rivolto anche ai rappresentanti cittadini della comunità cinese 'poichè ogni spazio di democrazia e libertà conquistato sarà utile anche a migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro a Prato e nella loro madre-patria'. Tutti i cittadini, infine, sono invitati a sottoscrivere l'appello e a 'manifestare perchè siano immediatamente liberati i monaci tibetani'. TESTO INTEGRALE APPELLO Lista Civica 'Taiti per Prato' APPELLO L'esercito cinese di occupazione del Tibet sta brutalmente reprimendo le manifestazioni dei cittadini e dei monaci tibetani colpevoli di volere libertà dal dominio coloniale cinese ed affermare la loro identità culturale millenaria messa a repentaglio dalla forzata immigrazione di cinesi di etnia han nel Tibet voluta dal governo di Pechino per affossare definitivamente gli aneliti indipendentisti ed autonomisti del popolo delle montagne. Il governo tibetano in esilio denuncia che sono già centinaia i cittadini tibetani passati per le armi di polizia ed esercito cinese. La voce non violenta e pacifica del Dalai Lama, gli appelli delle libere nazioni, lo stesso appello del segretario dell'ONU non vengono presi in alcuna considerazione dalle autorità cinesi. Occorre mobilitarsi per impedire che il genocidio del popolo tibetano sia portato fino in fondo. La Comunità Tibetana in Italia ha invitato tutti i cittadini italiani ad esprimere la loro solidarietà con i monaci arrestati. La piattaforma delle manifestazioni è: 1.LA CONDANNA della brutale repressione dei monaci e dei tibetaniche hanno solo manifestato per chiedere i diritti di cui non godono, in un paese in cui, per una manifestazione anche pacifica, sono comminate lunghe e disumane torture e la prigione a vita. 2.LA RICHIESTA all'ONU e Unione Europea di condannare il Governo di Pechino e di mandare un inviato speciale in Tibet, come è stato fatto per la Birmania. 3. IL SOLLECITO alle redazioni dei giornali di mandare i loro giornalisti in Tibet. 4. LA PROTESTA verso il Comitato Olimpico Internazionale di non aver fatto nessuna pressione alla Cina per migliorare i Diritti Umani in Cina e di aver soltanto favorito il mercato degli sponsor e il regime totalitario. 5. LA RICHIESTA agli individui ed ai giornalisti del mondo libero, civile e democratico di sostenere la lotta nonviolenta del popolo Tibetano. 6. LA RICHIESTA dell'immediatata liberazione dei monaci arrestati e di tutti i detenuti per motivi politici, prima dell'inizio delle Olimpiadi di Pechino 2008. Anzichè contagiare il regime cinese con il virus della democrazia e della 'società aperta' pare sia sempre di più la Repubblica Popolare di Cina a contagiare le democrazie con le pratiche illiberali e squadristiche tipiche dei totalitarismi. Nell'aderire all'iniziativa della Comunità tibetana italiana non possiamo non costatare la necessità di aggiungere un punto alla piattaforma della manifestazione di sabato prossimo: occorre ora manifestare anche per chiedere all'India di rispettare i propri principi democratici e l'esempio del proprio padre fondatore. Anche in India, oggi, i tibetani e gli amici della causa tibetana non possono manifestare, con una marcia pacifica e nonviolenta verso il Tibet. La democratica India finisce per fare il lavoro sporco del regime cinese! Facciamo appello alle istituzioni cittadine affinchè, anche attraverso gli accordi di gemellaggio con città cinesi, sappiano far arrivare alle Autorità della Cina Popolare i sentimenti dei cittadini pratesi favorevoli allo sviluppo della democrazia in Cina ed alla lotta per l'autonomia del popolo tibetano e della sua guida religiosa il Dalai Lama. Invitiamo anche i rappresentanti cittadini della comunità cinese pratese a volersi unire a questa richiesta-appello poiché ogni spazio di democrazia e libertà conquistato sarà utile anche a migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro a Parto e nella loro madre-patria. INVITIAMO I CITTADINI PRATESI A SOTTOSCRIVERE L'APPELLO ED A MANIFESTARE PERCHE' SIANO IMMEDIATAMENTE LIBERATI I MONACI TIBETANI E PER IL TIBET LIBERO ED AUTONOMO.
271/08

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