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Comune di Prato

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02/04/2008 15:28
Polizia municipale Era gestita da due persone di nazionalità cinese

Cucina abusiva posta sotto sequestro

L’unità operativa commerciale della Polizia municipale, appartenente al servizio nuclei speciali del Corpo, ha posto sotto sequestro, nel pomeriggio di ieri (martedì 1 aprile), un laboratorio di produzione di alimenti e un deposito di materie prime gestito da due cittadini cinesi, ubicato in un'abitazione di via Pollative 111/F1. L’accertamento ha preso le mosse da una verifica nell'appartamento, effettuata dal personale del nucleo informative e notifiche della Polizia Municipale, relativamente ad una richiesta di iscrizione anagrafica da parte di cittadini cinesi. Lo scambio di informazioni tra il personale delle due unità ha permesso di individuare quello che poi è risultato essere un laboratorio di produzione di pasti, ricavato all’interno dell’immobile. Dal punto di vista operativo, l’intervento è stato gestito con l’utilizzo di due pattuglie dell'unità commerciale, che hanno tenuto sotto osservazione sia i movimenti nei pressi dell’abitazione, sia gli spostamenti in varie aziende orientali nel Macrolotto di Iolo, ove avveniva la vendita degli alimenti cucinati. Contrariamente ad altre situazioni riscontrate in passato, durante le quali il fornitore seguiva un percorso ben preciso e ripetuto in vari giorni della settimana in base a precisi ordinativi di acquisto, con consegna di pranzi completi scaricati in contenitori di polistirolo, in questa occasione la vendita avveniva porta a porta, senza ordinativi, e riguardava singoli prodotti sulla base di determinate quantità. Dalle informazioni assunte è risultato che al prezzo di 1 euro potevano essere alternativamente comprati 3 panini fritti, 4 pezzi di pasta fritta, 3 saccottini di pasta con ripieni di carne, 2 vaschette di riso cotto ed altro. L’ispezione eseguita nell’abitazione ha evidenziato che in un vasto locale, probabilmente destinato in origine a cucina/soggiorno, era stato ricavato un laboratorio per la preparazione degli alimenti, con macchinari ad uso professionale. Tutto questo, unito al fatto che gli alimenti prodotti venivano destinati al commercio e non utilizzati per il consumo familiare, ha fatto scattare le sanzioni. Anche perchè l’attività non era stata notificata all’autorità sanitaria, in base all’obbligo di notifica e registrazione previsto dalle direttive comunitarie (cd. Pacchetto igiene), recepite dal nostro Paese. Nell’immobile, affittato dalla proprietaria L.M., anch’essa cinese, di anni 37, residente in altra parte della città, è stata inoltre verificata l’esistenza di un deposito di alimenti, contenente tra l’altro vari sacchi di patate, 5 contenitori di olio di semi di soia da 25 litri l’uno, 20 sacchi di riso da 20 kg, 150 sacchetti di farina da 1 kg, 30 confezioni da 10 uova, vari scatoloni di bicchieri di plastica e vaschette di alluminio, confezioni di soia e sacchetti di frutta, 20 litri di latte, scatole di cereali, e circa 100 lattine di bevande. Da una verifica delle bollette elettriche è risultato che negli ultimi quattro mesi sono stati fatturati consumi per oltre 900 euro, a conferma che il consumo riguardava una attività produttiva a ciclo continuo, come peraltro segnalato da vicini causa il continuo andirivieni di un furgoncino della cucina abusiva, in varie ore della mattina e della sera. Il deposito ed il laboratorio sono stati quindi posti sotto sequestro. Ai due cinesi un uomo ed una donna, rispettivamente di 42 e 35 anni, sono stati contestati verbali per un totale di oltre 13 mila euro per la vendita abusiva a domicilio, per la mancanza dei requsiti professionali, per la vendita al dettaglio e per la mancanza di notifica sanitaria.
311/08

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