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Comune di Prato

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05/04/2008 12:27
Trasporti Una presa di posizione di Giardi e Rosati

«Intollerabile l'atteggiamento di Trenitalia»

Un sospiro di sollievo, ma anche tanta voglia di non abbassare la guardia e soprattutto tanta irritazione «perchè Treniitalia non può avere questi comportamenti, senza avvertire o coinvolgere i territori, il servizio ferroviario resta un servizio pubblico, per quanto la gestione possa essere privatizzata». All'indomani dello scampato pericolo con lo scongiurato “taglio” immediato (la mannaia sarebbe scattata lunedì 7 aprile) di alcuni treni con fermata alla Stazione centrale (l'Intercity Verona-Roma, partenza da Prato alle 8,15; l'Intercity Plus 596 Napoli-Verona, partenza da Prato alle 21,53), gli assessori alla Mobilità e Trasporti di Provincia e Comune, Robero Rosati ed Enrico Giardi, non ci stanno e affilano le armi «perchè comunque la città, anche con l'entrata in funzione dell'Alta velocità, dovrà avere collegamenti diretti, mediante i treni Intercity - con i principali scali italiani, Roma e Milano, e con altri importanti capoluoghi di provincia del Nord e del centro Italia». Non solo: per i due amministratori le novità future (la linea veloce Roma-Milano) non dovranno pregiudicare il servizio, anzi «nei grandi scali di Firenze e Bologna, si dovrà procedere ad integrare i servizi Intercity ed i servizi regionali ed interregionali - questi ultimi di competenza della Regione - con i servizi Eurostar ed Alta velocità, grazie ad un processo di riorganizzazione dell'offerta e della programmazione, condiviso tra la Regione, gli enti locali e il gruppo Fs». Insomma Trenitalia «non può decidere da sola, nè può farlo nel chiuso delle sue stanze, senza far sapere niente a chicchessia, mettendo tutti, territori e utenti, di fronte al fatto compiuto. Tutto ciò è inaccettabile». E tanto per non lasciare niente al caso, e per evitare che il pericolo appena scongiurato si ripresenti, Rosati e Giardi annunciano una serie di iniziative: in primo luogo coinvolgere, nel dialogo con Regione e Ferrovie, le categorie economiche pratesi e le associazioni dei consumatori, creando una sorta di “tavolo locale” che, nelle intenzioni dei due amministratori, dovrebbe avere il compito «di conntribuire ad una proposta di riorganizzazione condivisa dei servizi ferroviari, anche di media e lunga percorrenza, che non penalizzi Prato e il suo territorio provinciale ma che, al contrario, costituisca uno sviluppo ed un rafforzamento della capacità di collegamento delle grandi reti infrastrutturali, nazionali ed europee»; in secondo luogo, perchè mal comune è tutt'altro che gaudio, «costruire una rete delle città capoluogo, e sono tante in Toscana fuori dalla Toscana, che sono state investite dagli stessi problemi». Insomma i due assessori prefigurano la costituzione di una lobby di realtà locali, che eviti il ripetersi di medesime situazioni, perchè ora i “tagli” sono rientrati (almeno per Prato), ma non è detto che i timori siano del tutto fugati. Per questo motivo Comune e Provincia si rivolgeranno anche ai prossimi parlamentari pratesi, perchè anche da loro arrivi un sostegno «alle legittime esigenze del territorio pratese». E non mancheranno, Rosati e Giardi, di chiedere un incontro alla Regione, e al loro collega Riccardo Conti, per concordare il da farsi. La “battaglia per i treni” è solo all'inizio.
325/08

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