07/04/2008 13:14
Consiglio Comunale
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Accorpamento Ato acqua, mozione del gruppo di Forza Italia
Una mozione sull'accordo siglato tra i sindaci delle maggiori città toscane degli Ato 1,3 3 6 per l'accorpamento delle gestioni relative al servizio idrico integrato è stata presentata dal gruppo di Forza Italia in consiglio comunale. Di seguito il testo integrale.
TESTO INTEGRALE
Mozione: sull’accorpamento delle gestioni del Servizio Idrico Integrato degli Ato 2, 3 e 6”
preso atto della volontà dei sindaci delle maggiori città toscane degli ATO 2, 3 e 6 di procedere con l’accorpamento delle gestioni relative al Servizio Idrico Integrato, attraverso l’accordo siglato tra il Sindaco di Firenze, il Sindaco di Roma e i Sindaci di Prato, Pistoia, Pisa, Grosseto, Siena ed Empoli alla presenza del Presidente della Regione Claudio Martini, e che tale sottoscrizione è avvenuta senza interpellare i sindaci dei comuni medio-piccoli e soprattutto senza la necessaria e opportuna discussione nelle sedi consiliari coinvolte dall’accorpamento;
che tale accordo prevede la costituzione di una società unica, a prevalente capitale pubblico, attraverso i Comuni, e nelle quali il socio privato è il medesimo e cioè la società ACEA che ha come azionista la multinazionale dell’acqua Suez;
che tale accordo riguarda 2.400.000 abitanti, 630.000 utenze e un fatturato complessivo delle attuali tre società di gestione (Acque Spa, Publiacqua Spa e Acquedotto del Fiora Spa) di 306.286.000 euro;
vista la recente sentenza dell'Autorità Antitrust che ha stabilito che Acea e Suez Environment hanno messo in atto «un’intesa restrittiva della concorrenza nel mercato nazionale della gestione dei servizi idrici» condannando le due società al pagamento di sanzioni rispettivamente di 8,3 e 3 milioni di euro e che, secondo le conclusioni dell'Autorità, l'intesa «ha condizionato l'esito di quasi un quarto delle gare per la gestione dei servizi idrici realizzatesi a livello nazionale, oltre ad incidere significativamente su altre procedure di gara poi aggiudicate ad altri soggetti, proprio nella fase di apertura alla concorrenza di tale mercato»;
che di conseguenza corre l’obbligo di approfondire anche sotto il profilo della legittimità l’ipotesi di procedere ad un ulteriore accorpamento di tre gestori che hanno appunto come capofila le due società messe sotto accusa dall’Antitrust;
sottolineato che l’aggregazione societaria prevista condurrà di fatto successivamente ad una accorpamento di 3 ATO non appartenenti ad un unico bacino idrografico (due sono nella vallata dell’Arno e il terzo insiste sul bacino del fiume Ombrone) disattendendo in tal modo quanto prevede la legge Galli e lo stesso documento preliminare redatto dalla Regione Toscana sulla proposta di legge in materia di servizi pubblici locali, costruendo così una operazione che non risponde a logiche di preservazione e miglior gestione del bene acqua;
ritenuto fortemente negativo che la programmazione pubblica sia anticipata o determinata dai soggetti gestori anziché dai consigli elettivi e dall’assemblea dei rispettivi ATO;
considerato che prima di procedere ad ogni e qualsiasi accorpamento si rende necessario:
- acquisire tutti gli elementi di conoscenza relativi ai soggetti gestori coinvolti (contenuti dei diversi piani industriali, previsione dei piani di investimento e capacità di realizzazione degli stessi, situazione relativa al pagamento dei canoni di concessione ai comuni e alle Province, piani tariffari, conguagli sui ricavi spettanti al gestore riconosciuti dai diversi ATO, esistenza e consistenza di debiti ed utili, ecc.);
- poter verificare in modo accurato la reale convenienza sotto tutti i profili (ivi compreso la capacità di indirizzo e controllo dell’Ente Pubblico e la tutela dell’utente), della creazione della nuova società operativa “NewCo” che si occuperà di un territorio amplissimo con il rischio, in particolare per i comuni di più ridotte dimensioni, di vedere ulteriormente ridotta la propria capacità di incidere sia sull’entità e la razionalità degli investimenti necessari per garantire le fonti di approvvigionamento (modernizzando una rete distributiva che oggi perde circa il 30% della risorsa, ottimizzandone l’uso in agricoltura e nelle attività industriali ed artigianali anche attraverso l’utilizzo delle acque reflue trattate e recuperate in uscita da depuratori di nuova tecnologia, migliorando significativamente la qualità dell’acqua che arriva nelle case con maggiori controlli preventivi adeguati), sia la propria capacità di influire sulle gravi carenze gestionali (discontinuità ed interruzioni improvvise dell’erogazione, inefficienza del sistema di contatto con l’utenza, non aggiornamento degli elenchi delle utenze, gravi errori nelle lettura dei contatori, scadenze delle bollette, ecc.) sia infine la capacità di indirizzare le politiche tariffarie che attualmente penalizzano le famiglie meno abbienti e/o più numerose;
sottolineato come l’acqua sia un bene comune da tutelare senza che si compiano scelte che danneggiano i cittadini sempre più colpiti da tariffe maggiorate;
sottolineato, altresì, come rimanga irrisolto il conflitto di interessi fra gli ATO e i gestori, essendo i Comuni titolari di funzioni esecutive nei primi e soci di maggioranza nei secondi e temendo che il percorso messo in atto condurrà ad una ancora di più accentuata situazione di monopolio della gestione dell’acqua in Toscana;
preso atto che il Consiglio Regionale della Toscana a invitato la Giunta regionale ad intervenire presso le Amministrazioni Comunali interessate affinché sia sospeso l’esecuzione dell’accordo degli accorpamenti degli ATO;
IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE
Ad assumere sull’argomento una posizione in linea con gli indirizzi enunciati nel presente documento e di riferire quanto prima dinanzi al Consiglio Comunale.
Il GRUPPO CONSILIARE DI F.I.
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Goffredo Borchi
Giovanni Luchetti
Andrea Amerini
Rita Pieri
Roberto Baldi
328/08
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