25/04/2008 19:20
Urbanistica
Gli stessi valori valgono per “monetizzare” i mancati standard
Nuove tabelle per gli espropri
Cambia la valutazione per le indennità di esprorio delle aree edificabili. Il Comune, con una delibera approvata nella giunta di martedì scorso, ha rivisto il valore delle indennità di esproprio, in base ai parametri della Finanziaria 2007, per cui il prezzo fissato per metro quadrato sarà pari al prezzo di mercato. Le nuove tabelle sono state determinate dopo una lunga indagine del mercato immobiliare locale per giungere a fissare i nuovi livelli. Il valore fissato varia naturalmente da zona a zona della città, sulla base delle Utoe (unità territoriali) in cui è suddiviso il territorio pratese. Ed è più alto nelle zone centrali o nella cosiddetta parte “densa” rispetto alle zone perferiche, dove gli insediamenti urbani sono più diradati. In base a tali criteri si va da un valore massimo di indennità espropriativa di 199,13 euro il metro quadro, nella zona compresa fra il centro storico e la Declassata delimitata dagli assi di via Arcangeli/via Carlo Marx e via Roma, ad un valore minimo di 45 euro il metro quadro, passando per i valori minimi 56 euro al metro quadro e di 78,75 euro/mq comprensivi dei terreni edificabili che si trovano a ridosso delle frazioni e dei nuclei abitati nella parte sud ed ovest della città.
Al di là della definizione dei valori dei terreni espriopriabili, è da precisare, come del resto è immediatamente intuibile, che la maggior parte delle procedure espropriative, messe in atto dalla pubblica amministrazione, riguardano in genere unità territoriali periferiche, per le quali i valori di indennità che il Comune si trovcerà a corrispondere variano tra i 100 e i 160 euro/mq.
I nuovi valori hanno però un altro risvolto, perchè ineriscono alla cosidetta procedura di “monetizzazione”, adottata dal Consiglio comunale con una variante al Regolamento urbanistico nel dicembre dello scorso anno, per la mancata concessione di aree destinate ad interventi di urbanizzazione primaria e secondaria. Detto in altro modo: i nuovi standard (aree per zone verdi e aree di sosta), sono ad esempio stati fissati, con lo stesso atto, in 18 mq ogni 100 mc di costruito per le residenze, elevando notevolmente il peso degli standard rispetto alle norme precedemnti. Ora se un soggetto costruisce interviene in un tessuto consolidato che non permette la realizzazione di appropriati standard, l'Amministrazione “monetizzerà” la mancata cessione di aree per opere di urbanizzazione primaria e secondaria, e gli oneri così riscossi saranno immediatamente reinvestiti per attuarli nell'unità territoriale in cui cade l'intervento o in una limitrofa. Il valore di questi oneri, che saranno riscossi dall'Amministrazione, sarà pari al valore stabilito per l'indennità di esproprio di quella stessa zona. In buona sostanza saranno i privati a farsi carico del costo degli standard mancanti o insufficienti, qualora non sia possibile realizzarli. Un meccanismo compensativo che scatterà però solo dopo l'approvazione della variante al Piano strutturale.
399/08
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