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Comune di Prato

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25/04/2008 12:47
Anniversari Corona d'alloro deposta al Monumento ai Caduti

Prato festeggia il 25 Aprile

Il presidente Nencini: «La conquista della libertà richiede sempre grandi sacrifici»
«Abbiamo scopero in questi giorni, contrariaramente a quanto pensavamo che fosse un motivo di origine ebraica, invece “Bella ciao” è stata tratta da una canzone d'amore. E poichè l'amore è un inno alla vita, chi poi l'ha ripresa, per farne il brano simbolo della Resistenza, pensava alla gioia di vivere, alla Liberazione come nuovo inizio». Queste parole del presidente della sezione pratese dell'Anpi Ennio Saccenti contengono il leit motiv dell'odierna festa della Liberazione, celebrata a Prato con un lungo e numeroso corteo, preceduto dal Corppo dei Valletti comunali, che ha attraversato da piazza Duomo le vie del centro cittadino, per fare tappa in piazza delle Carceri. Qui il sindaco Marco Romagnoli, col presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini e l'assessore provinciale Paola Giugni, accompagnati dai rispettivi gonfaloni e in uno svolazzare di bandiere dell'Anpi e delle associazioni combantestiche, ha deposto, sulle note del Silenzio fuori ordinanza e dell'Inno di Mameli eseguiti dalla banda municipale Cesare Ciardi, una corona d'alloro al Monumento ai Caduti. «Molto è ancora da fare - ha detto il sindaco nel suo intervento in piazza del Comune - per creare una società orientata ai valori della Costituzione. E' certo che nessuno può pensare di essere affrancato da fenomeni che fanno della differenza e della diversità un motivo di emerginazione. E' stata proprio questa indifferenza verso chi veniva imprigionato per le sue idee alla base dei meccanismi totalitari». Da parte sua, nell'orazione ufficiale, il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini ha affermato che «bisogna diffidare da chi sostiene che la libertà si trovi per strada. La sua affermazione ha sempre richiesto grandi sacrifici. La libertà non appartiene ad una parte politica, è di tutti. Oggi è un giorno di festa. Non abbiamo tante feste nel nostro calendario civile. L'idea di libertà è connaturata a questa giornata, pechè appartiene ad un popolo che se l'è conquistata. Per questo motivo il 25 Aprile è una festa. Per questo motivo alla libertà bisogna aggiunere Liberazione, che è un termine tutto italiano, poichè in nessun paese europeo il movimento resistenziale è stato così ampio come nel nostro».
400/08

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