26/04/2008 13:43
Sicurezza
Un intervento del sindaco Marco Romagnoli
«La legalità è una priorità, ma il Comune non può tutto»
«Scriverò al futuro nuovo Ministro dell'Interno perchè si avvicina la scadenza del primo anno del “Patto per Prato sicura”. Bisognerà fare una verifica attenta e puntuale. E fra le questioni che riproporrò, già posta al governo di centrosinistra, è quella di consentire a Prato una deroga alla Finanziaria per l'assunzione di agenti della Polizia Municipale. Una questione che ho già sollevato pubblicamente». Così il sindaco Marco Romagnoli sui temi della sicurezza, riporoposti da un'intervista dell'assessore Aldo Milone, apparsa in data odierna sulla cronaca locale del quotidiano “La Nazione”.
«Comprendo - osserva il sindaco - lo sfogo dell'assessore Milone. Anche i suoi sentimenti, di uomo fortemente impegnato su questo versante. Le difficoltà ci sono, e sono il primo ad averle presenti. Anzi, per la verità, è stata questa Amministrazione, proprio per mia volontà, che ha posto al centro della propria iniziativa la questione della legalità, con molta forza e anche in termini diversi rispetto al passato. Posso rivendicare, mi sia consentito, anche una “rottura” culturale rispetto pure al dibattito che si svolge in questi giorni nelle città. Osservo solo che di fronte alle difficoltà, per il ruolo che abbiamo, occorre governarle e adoperarsi per risolvere i problemi. Questo è il nostro compito».
Prosegue il sindaco: «La legalità e la sicurezza sono una priorità per questa Amministrazione. Sono altrettante priorità la scuola, per l'incremento della popolazione in età scolare, e il sociale, data la situazione pesante del nostro sistema socio-economico. Bisogna fare i conti con un quadro di risorse che non è infinito e quindi governare, con equlibrio, tutte queste priorità, altrimenti si rischia di disperdere il quadro d'insieme. Quanto sia difficile far marciare giorno per giorno le cose è noto. Ma non possiamo gettare la spugna e bisogna cimentarsi con i problemi, sapendo anche che non tutto dipende da noi».
E qui il sindaco torna sul “patto” e sul tema della sicurezza. «Che la legalità sia ai primi posti della nostra azione è dimostrato proprio dal “patto per la sicurezza”, voluto da questa Amministrazione, prima città non metropolitana ad averlo siglato. E' un risultato non da poco, perchè evidenzia che la sicurezza nelle città chiama in causa non solo gli Enti locali, ma un concorso di responsabilità e di iniziative pubbliche e istituzionali, ai più diversi livelli, compreso naturalmente il governo nazionale. Quel “patto” non è stato invano. Sono i dati del Mnistero che dicono che nel secondo semestre 2007 - il “patto” fu firmato il 31 luglio 2007 - i reati sono diminuiti. Dopo un anno è naturale, pur partendo da questa valutazione positiva, che si faccia una verifica. E fra le cose da esaminare c'è proprio la questione degli organici delle Forze dell'ordine e della Polizia municipale, e non solo. Nel senso che è aperta una questione degli organici anche di uffici periferici dello Stato, che hanno un ruolo non secondario per quanto riguarda il controllo della legalità.
I concorsi per la Polizia municipale li abbiamo fatti. Ma è anche vero che servono appena per rimpinguare un organico insufficiente, nel senso di sostituire chi va in pensione. Non è pensabile se non si esce da questo meccanismo accrescere il numero degli agenti di Polizia Municipale. Ciò che occorre è che a città come Prato, per le specificità che presenta, sia consentito di fare concorsi non solo per rimpiazzare il turner over. La questione è all'ordine del giorno, da me posta da tempo. E in sede di verifica del “patto” dovrà essere affrontata».
402/08
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