30/04/2008 17:05
Sindaco
Il messaggio di Marco Romagoli per il 1° Maggio
«Una forte iniziativa per il lavoro e l'economia locale»
«Le economie locali e il loro futuro devono essere al centro delle politiche dei pubblici poteri nazionali, e regionali. Non possono essere lasciate solo al governo locale. Occorrono risorse, servono piani d’intervento. In alternativa si deve consentire ai territori di utilizzare le risorse che vi si producono. E a Prato il gettito fiscale è ancora abbondante. Se il federalismo fiscale non sarà solo propaganda, ci aspettiamo la possibilità di utilizzare per lo sviluppo di Prato una parte delle tasse i pratesi pagano». E' questo uno dei passaggi principali del messaggio indirizzato dal sindaco Marco Romagnoli “alle lavoratrici e ai lavoratori pratesi”, in occasione del 1° Maggio, trasmesso a Cgil-Cisl-Uil. L'altro passaggio principale riguarda le prossime iniziative. «Nei prossimi giorni - scrive il sindaco - con le altre istituzioni locali, con i sindacati, con le forze economiche e sociali, attiveremo consultazioni e iniziative. Il nostro scopo è avviare un dibattito, anche in Consiglio comunale, sull’economia cittadina e le sue prospettive, per la difesa dell'occupazione, per il rilancio dello sviluppo».
Di seguito il testo integrale del messaggio:
«Alle lavoratrici e ai lavoratori pratesi rivolgo il mio saluto per la Festa del Lavoro.
Il nostro pensiero in questo momento è rivolto alle migliaia di vittime degli incidenti sul lavoro, a coloro che hanno subito gravi danni alla salute, a coloro che hanno perso la vita.
Il mondo del lavoro, in questi anni, è stato particolarmente sacrificato dal cambiamento economico che si è verificato nel nostro Paese. Le condizioni di vita e di lavoro sono peggiorate, le tutele si sono ridotte. Oggi vi è grande attenzione ai problemi della sicurezza e della legalità. Occorre allora non dimenticare che questi non sono riducibili solo al tema dell'ordine pubblico e della criminalità, ma investono una sfera più ampia, che è quella della sicurezza dei lavatori, della lotta al nero, alle attività sommerse, all'irregolarità, al precariato, all'evasione fiscale, per la tutela dei diritti. In particolare il diritto all'occupazione e ad una retribuzione dignitosa.
Occorre porre con forza questi temi al centro di ogni discussione sullo sviluppo.
Il senso di smarrimento e di insicurezza che si respira è prodotto soprattutto da questo: dalla gravità della condizione dei lavoratori, dalla incertezza di prospettiva e dalla percezione che le cose possono ulteriormente peggiorare
Il nostro distretto soffre di questa situazione. Continua la chiusura di aziende tessili, si riducono i redditi delle famiglie, si contraggono i guadagni del commercio e dei servizi, in una spirale che deprime la nostra economia.
C’è dell’altro: c’è una questione salariale aperta, perché gli stipendi sono bassi e falcidiati da una pesante tassazione, c’è un problema di basse pensioni. Tutto ciò aumenta i livelli di precarietà.
Sono temi che dobbiamo porre anche al centro della nostra iniziativa locale, perché riguardano la nostra vita e il futuro dei nostri figli.
Prato soffre da tempo. Le cause sono state affrontate più volte. Fra queste ragioni anche una forte crisi dei consumi che si riflette sul complesso della nostra economia, sulle stesse attività commerciali. Se chiudono le fabbriche, se i salari sono bassi o non sufficienti, chiudono anche in negozi.
Bisogna mettere questo al centro della riflessione delle istituzioni e delle forze sociali. L’Amministrazione comunale ha intenzione di sviluppare una forte iniziativa sui temi dell’economia locale, con uno sguardo rivolto al quadro nazionale, perché c’è un legame stretto fra il nostro territorio e le politiche generali.
L’Amministrazione mette in campo idee e progetti ma è altresì indubbio che occorra liberare risorse, in sede locale, per tornare ad investire nelle attività produttive, per accrescere il potere d’acquisto dei pratesi.
La città non può da sola affrontare questi nodi. Ha molte energie, risorse creative, imprenditoriali, capacità lavorative e anche disponibilità finanziarie, ma è indubbio che sono necessari interventi che muovono da politiche economiche regionali e nazionali.
Per questo abbiamo intenzione di rilanciare il confronto istituzionale a tutto campo. Le economie locali e il loro futuro devono essere al centro delle politiche dei pubblici poteri nazionali, e regionali. Non possono essere lasciate solo al governo locale.
Occorrono risorse, servono piani d’intervento. In alternativa si deve consentire ai territori di utilizzare le risorse che vi si producono. E a Prato il gettito fiscale è ancora abbondante. Se il federalismo fiscale non sarà solo propaganda, ci aspettiamo la possibilità di utilizzare per lo sviluppo di Prato una parte delle tasse i pratesi pagano.
Nei prossimi giorni con le altre istituzioni locali, con i sindacati, con le forze economiche e sociali, attiveremo consultazioni e iniziative. Il nostro scopo è avviare un dibattito, anche in Consiglio comunale, sull’economia cittadina e le sue prospettive, per la difesa dell'occupazione, per il rilancio dello sviluppo.
Bisogna uscire dall’angolo. E intraprendere azioni che stimolino, in un contesto di collaborazione, attenzione e sensibilità dei governi nazionale e regionale. E’ una nuova sfida, che deve avere come protagonista il mondo del lavoro, ma deve vedere anche una ampia mobilitazione din tutte le forze sane della nostra città. La fase è difficile, ma insieme possiamo costruire il nostro futuro. Questo è il nostro impegno».
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