08/05/2008 18:52
Cultura
Salute economica e tante nuove iniziative
Pecci, un bilancio tutto in attivo
Il sindaco: «Il periodo buio è passato. Ora l'allargamento col progetto di Nio»
L'utile di esercizio di 11 mila e passa euro può apparire poca cosa, ma è il secondo anno che si verifica e, per dirla con il sindaco Marco Romagnoli, «se solo si torna indietro di tre anni, quando c'erano spinte, provenienti da più parti, per chiuderlo, il risultato è ottimo». Insomma per il centro per l'arte contemporanea “Luigi Pecci” di Prato «buone notizie», ed un bilancio, non solo dal punto di vista finanziario, «attivo in tutti i sensi».
Ci tiene a dirlo il sindaco, ma ci tiene a sottolinearlo il presidente del Museo Valdemaro Beccaglia, snocciolando in rapida successione i numeri delle manifestazioni svolte lo scorso anno: due allestimenti della Collezione («fra le più qualificate in Europa», chiosa Romagnoli), due mostre all'estero (in primis “Italian Genius Now”, mostra realizzata dal Pecci in collaborazione col ministero degli Affari Esteri presentata ad Hanoi alla presenza dell'allora ministro D'Alema e di otto ambasciatori di stati asiatici e in procinto di sbarcare, a luglio, allo Xue Xue Institute di Tapei e, nel prossimo autunno, in India a New Delhi), due cicli di conferenze, tre grandi mostre nelle sue sale al primo piano (Daniel Spoeri “Non per caso”, “Progressive nostalgia” arte contemporanea dell'ex Urss, “Nessuna paura”, arte dall'Italia dopo il 2000), tre festival (Contemporanea, Festival delle Colline, Videominuto Pop Tv), tre convegni internazionali, sei progetti speciali, otto libri pubblicati, 25 partner istituzionali per collaborazioni, 29 opere entrate nella Collezione, 881 presenze al Cid/arti visive, 4424 nuovi volumi al Cid/arti visive, 14.460 presenze alle attività didattiche, 27800 visitatori alle mostre delle sale, con gli altri spazi, compresa la Collezione, che sono ad ingresso gratuito.
Numeri che sono in linea con la ritrovata salute finanziaria del Pecci, tanto che Beccaglia non solo porta a casa un utile d'esercizio, ma ha potuto accantonare 185 mila euro, che avrebbero reso più corposo l'avanzo, per chiudere tutte le controversie di lavoro. Non solo: anche i costi di gestione (leggi personale) sono scesi nel 2007 a 731 mila e spiccioli euro, con ulteriore calo di circa 20 mila euro rispetto al 2006, quando ancora ammontavano ad 1 milione e 230 mila euro pochi anni prima. Per non parlare dell'aumento delle entrate che sono salite a circa 2 milioni e 300 mila euro, rispetto ai 2 milioni e 54 mila euro dell'anno precedente. E si può comprendere la soddisfazione per quest'impresa benedetta con profusione di complimenti (ricambiati) dal sindaco, sembrati come un annuncio di riconferma del mandato presidenziale di Beccaglia, in prossima scadenza.
Il futuro, fra l'altro, si presenta sereno, anche se tiene a precisare lo stesso presidente, «non faremo mai operazioni se non coperte finanziariamente, non ci saranno con la mia gestione “buchi” nel bilancio». Soprattutto, con copertura finanziaria della Regione, avverrà il previsto allargamento del Centro Pecci, col progetto esecutivo dell'architetto nippo olandese Maurice Nio, in rampa di lancio per giugno «al fine di iniziare i lavori il prossimo ottobre» (Romagnoli). Progetto che, sottolinea Beccaglia, «ha già provocato un grande interesse sulle riviste specializzate». Ed insieme alle nuove sale espositive anche l'arrivo dell'Accedemia di Belle Arti di Firenze, già annunciato, e in procinto sicuro di realizzarsi con due corsi e molti studenti, una volta terminati i lavori di adeguamento per ospitarli.
Ed insieme al “nuovo Pecci” anche una ricca attività, già in calendario, per il 2008, con la mostra a maggio (dal 21 al 15 giugno), direttamente da Berlino, dell'artista Vardi Kahana (“One family”), per il 60° anniversario della fondazione delo Stato di Israele, con la presentazione di opere inedite entrare a far parte della Collezione dal 13 giugno, con lo sbarco in Messico, a Guadalajara, all'interno della grande fiera del libro di quel paese, con l'evento di ottobre, ancora da definire, che apre il Pecci all'arte contemporanea brasiliana.
A 20 anni dalla sua fondazione il Pecci appare rinato, anche se, nota il presidente con una punta d'amarezza, «non tutti in città ne colgono l'importanza, anche come veicolo di promozione economica». Solo però un momento, perchè oggi per il Pecci sono momenti di soddisfazione. E soddisfazione per quanto fatto è stata espressa a piene mani dal sindaco Romagnoli e dal presidente Beccaglia.
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