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Comune di Prato

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08/05/2008 18:12
Consiglio Comunale Il sindaco risponde a Borchi (Fi) e Barolotti (democratico)

«Nel Macrolotto zero non si possono creare inutili tensioni»

Romagnoli: «Nessun luogo di culto in via Pistoiese, la questione risolta col Piano strutturale»
«Sulla moschea si è manifestata molta preoccupazione, quanto infondato è l'allarme». E' l'incipit dell'intervento con il quale il sindaco Marco Romagnoli, in apertura della seduta odierna del Consiglio Comunale, ha risposto a due diversi “question time”: l'uno presentato dai consiglieri di Forza Italia, primo firmatario il capogruppo Goffrdo Borchi, che chiedeva alla giunta «quali sono le linee programmatiche relative alla nascita dei nuovi centri di culto nella nostra città», in considerazione del fatto che «l'Amministrazione comunale si affanna negli ultimi tempi a dare soluzione ai problemi nascenti dalla necessità di dare diritti agli extracomunitari, ultimo in ordine temporale un nuovo centro per i cittadini islamici», con il che la «nuova parola d'ordine dell'Amministrazione sembra essere quella di grande attenzione alle esigenze degli immigrati, parole sante se non fosse che questa attenzione non la si ritrova sul fronte dei diritti dei pratesi»; l'altro presentato dal consigliere del gruppo demmocratico Luciano Bartolotti col quale si sollevava la questione della libertà di culto e si chiedeva all'Amministrazione comunale quale iniziative intendesse prendere «per respingere ogni forma di discriminazione, sia in relazione alle fedi che alle etnie, riconfermando i caratteri di laicità propri del nostro sistema democratico». «Al gruppo di Forza Italia - ha detto il sindaco proseguendo dopo il suo incipit - darò una risposta puntuale. L'Amministrazione comunale non dà diritti agli extracomunitari, semmai può utilmente operare perchè i diritti, sanciti dalla Costituzione, siano riconosciuti a tutti i cittadini. Al di là del gioco delle parti il punto di assoluta inderogabilità è che ogni gruppo si riferisca alla Costituzione e ai suoi valori. E qui mi rivolgo al question time del consigliere Bartolotti e alle sue preoccupazioni per le confesioni diverse dalla cattolica, che evidentemente prendono spunto dalla vicenda dei nomadi evangelici venuti a Prato per pregare. Lo dico senza alcuna volontà polemica: i Rom e i Sinti sono popolazioni indoeuropee, tanto è che per esempio il regime nazista non potè riferirsi alla razza per deportarli nei lager ma dovette classificarli come “asociali”. Nel 60° anniversario delle leggi razziali bisogna stare attenti a convogliare pulsioni e paure su particolari soggetti e trasformarli nella cause delle insicurezze, perchè questo è il meccanismo con cui sono nati i regimi totalitari». Quanto alla moschea il sindaco ha così continuato: «Affrontermo la questione nell'ambito del Piano strutturale e lì definiremo, in modo condiviso, le destinazioni urbanistiche per i luoghi di culto, che comunque non sono previsti in via Pistoiese. Quindi è assolutamente impossibile nella zona del Macrolotto zero e non è opportuno sottoporre quell'area ad ulteriori tensioni. Il diritto all'associazione, visto che nel dibattito si è fatto cenno anche a centri culturali, non può essere negato, se non infrangendo la Costituzione. Apriremo un dialogo con la comunità pakistana per trovare soluzioni altre e in altri luoghi. La legalità riconosce i diritti di tutti, l'opportunità spinge a non creare inutili tensioni». Il capogruppo Borchi ha respinto l'interpretazione del sindaco sulle prime righe del question time di Forza Italia: «Se lo si legge bene c'è scritto che l'Amministrazione comunale “si affanna a dare soluzione ai problemi nascenti dalla necessità di dare diritti agli extracomunitari”. L'esatto contrario di quanto lei ha detto. Voglio sgombrare il campo da questa interpretazione, perchè anch'io mi riconosco negli articoli della Costituzioni. E' che le soluzioni non possono essere improvvisate. Ed occorre un quadro coplessivo, sapere quali aree sono destinate ai luoghi di culto, i criteri con cui vengono assegnate. Devo ritenere che le sue parole sono una smentita definitiva all'assessore Frattani che si è contrapposto alla presidente della Cricoscrizione Mattei, che già sarebbe un problema politico di rilievo data la mancata univocità nell'Amministrazione». Il consigliere democratico Bartolotti si è detto invece soddisfatto della risposta del sindaco: «Sono un laico e in quanto laico mi sono sentito in dovere di difendere le confessioni religiose e le loro espressioni. Lei ha fatto della legalità un suo forte ambito di iniziativa, ma troppo spesso la si confende con la sicurezza e troppo spesso non si dà peso all'azione dell'Amministrazione comunale su questo terreno».
451/08

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