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Comune di Prato

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26/05/2008 14:19
Consiglio Comunale Presentata e approvata da tutti i gruppi

Unanimità per la mozione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

Nel documento si chiede, tra l'altro, un Consiglio straordinario sul tema
E' stata approvata all'unanimità con 29 voti favorevoli dal Consiglio comunale la mozione sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, presentata da tutti i gruppi consiliari. L'atto invita Governo e Parlamento a sostenere le politiche per la sicurezza aggiornando la normativa sul lavoro ed adeguandola ai massimi standard tecnologici ed impegna la giunta a sviluppare le azioni di formazione-informazione dei responsabili della sicurezza nei luoghi di lavoro, a controllare costantemente l'applicazione delle norme di prevenzione, a verificare con attenzione i requisiti delle aziende che si aggiudicano i lavori negli appalti edili o di servizi ed incentivare il trasporto pubblico per ridurre gli incidenti stradali sui percorsi casa-lavoro. La mozione ha chiesto inoltre che al tema venga dedicato una seduta straordinaria del Consiglio, coinvolgendo gli altri Enti pubblici e le istituzioni del territorio, per integrare le strategie di tutela ed affermare la centralità della cultura della sicurezza. Sulla mozione si è sviluppato un ampio dibattito: 'Non sono gli anni del dopoguerra quando si parlava di Prato come della 'città delle mani mozze' - ha detto il consigliere di Forza Italia, Roberto Baldi, ' ma gli incidenti sono ancora tanti; non c'è, comunque, bisogno di iniziative nuove: c'è gia la legge 626 che individua parametri ben precisi per la sicurezza ; dobbiamo solo farla rispettare.' Anche l'assessore alle Politiche educative, Giuseppe Gregori, ha insistito sulla necessità di far applicare la legge 626 ed ha proposto di convocare ogni anno un consiglio congiunto di Comune e Provincia per discutere i temi della sicurezza nei luoghi di lavoro. «Nel nostro Paese viene percepita come una disgrazia quello che invece è un crimine - ha affermato Aurelio Donzella dell'Idv - I responsabili delle morti bianche dovrebbero infatti essere giudicati per delitto doloso e non coloposo, perchè le conseguenze sono volute». Paolo Fattori di Rifondazione comunista ha fornito alcune cifre sugli incidenti sul lavoro: negli ultimi due anni ci sono stati 411 morti bianche, più di 411.000 infortuni e oltre 10mila invalidi per causa di lavoro. «Di fronte a questi numeri non si può parlare di sfortuna o di casualità, ma di eccessivi carichi di lavoro, non a misura d'uomo». «La nostra attenzione dovrebbe essere rivolta al controllo e alla prevenzione, ma anche alla formazione adeguata di lavoratori e datori di lavori - ha aggiunto il capogruppo di an Gianni Cenni - Bisogna far capire che il diritto alla sicurezza è come quello al salario. Questa strada a livello locale è già stata intrapresa e nel tessile ha dato i suoi frutti». La cultura della sicurezza nel distretto pratese è stato un aspetto su cui anche Luciano Bartolotti del Gruppo Democratico ha voluto porre l'accento. Il collega di partito Massimo Pagnini ha sottolineato invece che le ispezioni in Toscana sono del 9%, a fronte del 5% nazionale, e la Regione Toscana ad aprile ha varato un piano per salire al 20% nel biennio 2008-2009. «La sicurezza è un problema lwgato all'impoverimento della cultura industriale del Paese - ha concluso Fabio Caregnato del Gd - Un esempio evidente è quello della Thyssen Krupp: le fabbriche sono state svendute a multinazionali straniere che trattano gli operai come merce, applicando un decimo degli standard di sicurezza che applicano nei propri Paesi».

cb

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