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Comune di Prato

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04/06/2008 13:22
Cultura Imballaggio di una selezione 59 opere del Museo Civico

In partenza per Barcellona i Tesori di Prato

Verranno esposti al Caixa Forum dal 18 giugno al 28 settembre
Si sono conclusi questa mattina i lavori di imballaggio delle 59 opere del Museo Civico di Prato, attualmente conservate nel museo di pittura murale di San Domenico, che oggi stesso lasceranno Prato per approdare al Caixa Forum di Barcellona, dove saranno protagoniste della mostra 'Entre lo sagrado y lo profano. El Renacimiento en Prato', in programma dal 18 giugno al 28 settembre. L'esposizione - promossa dal Comune di Prato e dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici , Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Prato, e Pistoia, e organizzata dai manager d’arte di Contemporanea Progetti, di Firenze, in collaborazione con la Fundaciòn “la Caixa” di Barcellona - presentera' una selezione di opere di artisti come Agnolo Gaddi, Donatello, Raffaellino del Garbo, Luca Signorelli , Benedetto Buglioni e Ridolfo del Ghirlandaio, tutti protagonisti dell'arte rinascimentale. La mostra offrirà ,inoltre, l’occasione di vedere per la prima volta fuori dalla città di Prato la Natività realizzata da Filippo Lippi e Frà Diamante, suo più vicino collaboratore. Molte di queste opere arrivarono a Prato grazie al mercante Francesco di Marco Datini, che apri' le porte della piccola citta' ai mercati nazionali e internazionali, e che sara' ricordato anche in Spagna. La mostra 'Entre lo sagrado y lo profano. El Renacimiento en Prato' costituirà, dunque, un’importante occasione per offrire al pubblico non solo catalano e spagnolo, ma internazionale - vista la grande capacità attrattiva e il fascino che Barcellona oggi esercita nel mondo - l’opportunità di conoscere le opere provenienti da una città storicamente e culturalmente legata alla Spagna, e in particolar modo alla città catalana: un patrimonio di notevole interesse storico e artistico che avrà modo di riaprire le porte dei confini toscani, così come all’epoca riuscì a fare il mercante Datini.
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