17/06/2008 13:41
Immigrazione
La replica di Frattani al “question time” di Bettazzi (An)
«Sui Cpt solo ideologia, il problema č come funzionano»
«Non esistono dubbi circa la necessitą di assistere la fase di allontanamento dal territorio nazionale di soggetti non aventi requisiti per il loro soggiorno. Solo che sui Cpt, o meglio su Cie (centri di identificazione e di espulsione), si fanno molti proclami ideologici e poco ci si preoccupa del loro effettivo funzionamento». E' la replica dell'assessore Andrea Franttani (Cittą multietnica) al “question time” presentato dal consigliere di An sui “centri di permanenza temporanea”.
«E' persino banale - prosegue Frattani - affermare la necessitą di strutture per l'identificazione e il successivo accompagnamento alla frontiera. Ma intanto questi “centri” non devono essere assolutamente luoghi di detenzione».
«C'č da dire - continua Frattani - che se si introduce il reato di clandestinitą si fa molto chiasso e nient'altro. Oltre i problemi di principio che solleva, da qui la contrarietą, č un modo assolutamente inefficace per contrastare sia i processi di clandestinitą sia per garantire le espulsioni».
«Il problema vero č rendere effettive, quando esistono le ragioni, le espulsioni, in tempi che non possono essere dilatati oltre misura, perchč altrimenti i “centri” diventano luoghi di detenzione. L'altro aspetto č interrogarsi su chi deve accedere a queste strutture, su chi deve essere espulso. Non si possono trasformare tutti gli irregolari in clandestini, tanto che i “centri” ospitano attualmente l'assistente familiare, non in regola con il permesso di soggiorno, e chi si č macchiato dei peggiori delitti».
«La questione - chiude Frattani - non č ideologica, ma di funzioni e di funzionamento di queste strutture. Pare invece che si voglia trasformare il tutto in una “bandiera”, per cui l'importante sono i messaggi che si inviano, non la reale efficacia degli strumenti messi in opera».
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