20/06/2008 14:53
Scuola
Inaugurata stamani dal sindaco Marco Romagnoli
Nasce la sezione “primavera” al nido “la Querce”
E' una “sezione primavera”, una di quelle tante sezioni sperimentali, che scaturiscono dall'accordo siglato fra Stato-Regioni-Enti locali, nel giugno dello scorso anno, per la realizzazione di nuovi nuclei aggregati alle scuole dell'infanzia. La prima, inaugurata stamani dal sindaco Marco Romagnoli, presenti anche l'assessore alle Politiche scolastiche Giuseppe Gregori e la presidente della Circoscrizione est A. Maria Berti, è sorta all'asilo nido “la Querce”, in via Firenze 310.
Altri 20 bambini, dai 24 ai 36 mesi, riuniti in una unica sezione, troveranno posto al secondo piano dell'asilo già esistente (situato al piano terra), che può ospitare 34 piccoli. «E' una risposta - ha detto il sindaco - alle esigenze di una frazione particolarmente cresciuta in termini demografici». Già perchè il nido, aperto appena tre anni orsono, andò rapidamente esaurendosi, con una lista d'attesa di una trentina di bambini.
La sezione “primavera” sarà composta da due moduli: 10 bambini frequenteranno il tempo corto e 10 il tempo lungo. Il modulo antimeridiano, con pranzo, prevede una frequenza massima per ogni bambino di 6,30 ore; mentre il modulo giornaliero, con pranzo e riposo pomeridiano, contempla una frequenza massima di 9 ore. Saranno tre le educatrici, divise su tre turni per coprire l'intero orario di apertura del nido (dalle 7,30 alle 16,30), che si occuperanno dei 20 bambini della cosiddetta “sezione ponte”.
Fra le attività previste per i bimbi da 24 a 36 mesi anche laboratori, a carattere espressivo-motorio, gestiti da esperti esterni.
«E' da rimarcare - ha dichiarato il sindaco - l'evoluzione demografica della città, con lo sforzo compiuto dall'Amministrazione comunale per garantire le strutture dell'infanzia. Grazie al sistema attuato dal Comune, basato sui “crediti d'accesso” e sulla rete integrata fra servizi pubblici e privati, a Prato sfioriamo il 33% della domanda potenziale, fissato dall'Unione europea con la Carta di Lisbona, ben al di sopra della media toscana, che si attesta sul 28% della domanda potenziale».
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