27/06/2008 14:44
Agenda
Approvato l'affidamento in house providing
A Consiag servizi il call center e la manutenzione informatica
Per un corrispettivo di 360mila euro annui passeranno alla società pubblica i servizi relativi a oltre 1600 postazioni informatiche
Al termine di un'accesa discussione in Consiglio comunale, è stato approvato nella seduta di ieri l'affidamento in house providing a Consiag servizi del call center e del servizio di manutenzione del Ced del Comune, che gestisce l'assistenza a oltre 1600 postazioni informatiche da cui dipende l'erogazione di tutti i servizi comunali, scuole comprese. La delibera è stata approvata con 25 voti favorevoli, espressi dal centrosinistra e da Rifondazione comunista, mentre la Casa delle libertà è uscita dall'aula dopo il dibattito e non ha partecipato al voto. Come ha spiegato l'assessore ai Servizi informatici Giuseppe Gregori nella sua illustrazione, la scelta di optare per l'house providing è stata compiuta per motivi di opportunità economica: «Dopo un'attenta analisi tecnica della questione abbiamo scelto la strada dell'house providing, che è economicamente più vantaggiosa rispetto alla gestione in economia o con appalto esterno, oltre a permettere all'Amministrazione comunale di conservare il controllo degli standard qualitativi del servizio». La delibera stabilisce infatti una serie di garanzie a tutela del servizio e prevede la supervisione da parte del Comune, con diritto di impartire disposizioni operative per garantire la qualità delle prestazioni da parte del gestore attraverso apposita disposizione del dirigente del servizio Sistema informativo. L'affidamento risolve anche il problema dei lavoratori co.co.co. del Ced con contratto in scadenza il 30 giugno, non più rinnovabile da parte del Comune per le prescrizioni della Finanziaria dell'anno scorso, che rischiava di creare disfunzioni al Ced. Gli addetti passeranno quindi alle dipendenze di Consiag servizi, svolgendo però le stesse mansioni.
La delibera è stata aspramente criticata dal centrodestra, che ha puntato il dito contro la scarsa trasparenza dell'iter e sulla correttezza dell'operazione: «Lo stesso collegio dei revisori dei conti ha sottolineato che l'affidamento in house non può essere giustificato dalla necessità dell'ente di stabilizzare il personale - ha detto Maurizio Bettazzi di An - Questo era l'impianto originario che poi è stato modificato, ma il principio di fondo della delibera rimane sbagliato e non basta cambiare l'impostazione. Ma la cosa ancora più grave è che ci è stato chiesto di approvare l'operazione nell'interesse dei precari che rischiano il posto quando in realtà i dipendenti non saranno assunti da Consiag servizi, ma attraverso un'agenzia interinale. Cade quindi anche l'ultimo aspetto morale di questa delibera». «Ribadisco quanto ho affermato in Commissione consiliare Affari istituzionali - ha aggiunto Andrea Amerini di Forza Italia - Vogliamo confrontarci cioè con la maggioranza in un quadro di regole certe e condivise, che in questa delibera non ravvisiamo». «La maggioranza si prenda le responsabilità delle proprie scelte, che non sono lecgittime - ha detto anche Gianluca Banchelli di An - Sembra che le decisioni, oltre che in capo ai consiglieri, siano già state fatte anche in capo agli assessori stessi».
In difesa della decisione si sono schierati i presidenti della Commissione Affari istituzionali Elisabetta Carullo e Programmazione ed organizzazione Massimo Bartoloni. Quest'ultimo ha sottolineato le specifiche garanzie poste a difesa del servizio e degli interessi dell'Amministrazione, pur in un quadro di dubbi ed incertezze giuridiche e giurisprudenziali sull'house providing su cui si sta discutendo a livello nazionale: «Il lavoro della Commissione si è concentrato proprio nella formalazione di criteri certi e chiari per l'affidamento, validi anche di fronte alla giustizia amministrativa, che garantiscano la supervisione del Comune». «Abbiamo semplicemente scelto di dare continuità al servizio con economicità- ha affermato Elisabetta Carullo, - risolvendo inoltre un problema con motivazioni più che valide».
Rifondazione comunista ha presentato un Ordine del giorno (approvato con 24 voti favorevoli e l'astensione di Linda Pieragnoli del Gruppo democratico, senza la partecipazione del Centrodestra) per chiedere che vengano definiti entro un mese i termini di nascita e funzionamento della sesta Commissione consiliare di Controllo e garanzia, già prevista dal nuovo Regolamento del Consiglio comunale: «Vorremmo inoltre che l'Amministrazione facesse pressione - ha aggiunto il capogruppo Leonardo Becheri - affinchè i contratti interinali stipulati dai precari del Ced non decadano tra qualche mese».
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