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Comune di Prato

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30/06/2008 15:39
Immigrazione Firmato stamani il protocollo d'intesa

Nasce 'Mosaici' per l'integrazione della 2a generazione straniera

Saranno strumenti di inclusione sociale la musica, lo sport, il teatro e il sostegno scolastico
E' la seconda generazione dei migranti, ovvero i figli degli stranieri nati o comunque cresciuti in Italia, la chiave di volta per una vera integrazione, costruita attraverso la scuola, il teatro e lo sport. Parte da questa base il progetto 'Mosaici G2', 'le nuove generazioni nelle città che cambiano', che vede il Comune di Prato come capofila e i Comuni di Pisa e Capannori enti sostenitori insieme alle cooperative sociali Cat di Firenze e Il Cerchio di Pisa, l'Università degli studi di Pisa, il liceo Livi e gli istituti Datini e Gramsci-Keynes di Prato, gli istituti comprensivi di S.Leonardo in Treponzio e Capannori e l'istituto professionale alberghiero Matteotti di Pisa. Il progetto è stato presentato stamattina in Palazzo comunale dal sindaco Marco Romagnoli e dall'assessore alla Multiculturalità Andrea Frattani in occasione della firma del protocollo d'intesa tra gli enti coinvolti. Erano presenti infatti l'assessore ai Servizi sociali e Politiche sanitarie del Comune di Pisa Valentina Settimelli, Francesca Nucci della Società della salute del capoluogo, Elisa Bianchi del Master in esperto dell'immigrazione dell'Università di Pisa, Silvia Ciofi, presidente di Cat, Massimo Bettini e Fabrizio Mariani de Il Cerchio ed Elisabetta Luporini, dirigente delle politiche sociali del Comune di Capannori. 'Mosaici G2' , dove G2 sta per seconda generazione, trae la sua denominazione proprio dalle diverse esperienze nelle politiche di inclusione fatte dai vari enti, che hanno deciso di chiudere il cerchio con un percorso comune. Il 60% degli stranieri soggiornanti in Toscana si concentra infatti nella parte centro-settentrionale. A Prato la seconda generazione è composta da circa 5.000 ragazzi sotto i 18 anni, cui quasi la metà cinesi. Praticamente, come ha detto l'assessore Frattani, un ragazzo su sei è straniero. Il progetto si suddivide in quattro obiettivi principali, che partiranno all'inizio dell'anno scolastico 2008/2009, dopo la firma della convenzione tra il Comune di Prato e il Ministero per la Solidarietà sociale, che cofinanzia l'iniziativa: il primo è creare un sistema di rete per lo scambio delle buone prassi e lo studio dell'evoluzione del fenomeno immigratorio, il secondo coinvolgere i giovani migranti in gruppi di parietà italiani con progetti di 'contaminazioni culturali' in musica, teatro, sport e laboratori-scambio, il terzo sostenere i giovani nell'inserimento alla scuola superiore e infine il quarto promuovere il dialogo interculturale attraverso campus estivi dopo la fine della scuola e laboratori interculturali genitori-figli (già partito a Prato pochi giorni fa con una sperimentazione). Soprattutto queste ultime due attività sono importanti contro il problema dell'abbandono scolastico da parte delle seconda generazione: appena il 20% infatti riesce ad arrivare al diploma. Rovesciando la percentuale, significa che l'80% nei prossimi 10 anni avrà uno scarso bagaglio formativo sia dal punto di vista culturale che sociale. Per combattere la piaga ed aumentare il livello di scolarizzazione, Mosaici prevede azioni di supporto individuale e di gruppo e percorsi di cittadinanza attiva con preadolescenti e adolescenti presso le scuole e nei luoghi di aggregazione, come bar, circoli e ritrovi di via Filzi e via Pistoiese, e sostegno scolastico anche tramite l’ausilio di mediatori culturali. In una città come Prato, dove sono presenti dalle 102 alle 109 etnie, uno dei problemi fondamentali per gli alunni stranieri a scuola non è tanto avere un posto in classe, ma comprendere l'italiano, base per l'apprendimento delle materie: «L'integrazione è lo strumento più efficace per far emergere dalla zona grigia in cui sono confinati molti giovani migranti, che spesso affrontano un impatto molto più forte dei loro genitori con il Paese che li accoglie - ha detto il sindaco Marco Romagnoli - Finora le leggi nazionali hanno parlato di immigrazione solo in termini di politica degli ingressi, mentre i Comuni si sono dovuti far carico di tutto il resto, con risorse sempre più risicate. L'immigrazione è una questione che va seguita con cura ed attenzione, senza messaggi populistici che rendono il clima irrespirabile. La vera preoccupazione riguarda invece il problema dell'economia nel nostro Paese». «Questa nuova esperienza che il Comune di Prato guida - ha aggiunto l'assessore Frattani - è un tassello importante della politica intrapresa da questa giunta, improntata all'accoglienza nella legalità. I giovani rappresentano la chiave di volta dell'integrazione, perchè attraverso di loro raggiungiamo le famiglie d'origine e l'intero tessuto sociale in cui sono inseriti». Il progetto prevede un investimento di 105.557 euro da parte dei Comuni partner, più un finanziamento di 197.506 euro da parte del Ministero per la Solidarietà, per un totale di 303.070 euro.

cb

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