11/07/2008 14:01
Polizia municipale
E' la seconda volta che avviene nel giro di quattro mesi
Cappannone sequestrato in via Bisenzio
L'assessore Milone: «Anche i proprietari dovranno rispondere delle violazioni compiute»
La Polizia municipale ha nuovamente posto sotto sequestro penale preventivo un vecchio immobile industriale (un capannone seminterrato) in via Bisenzio 19/21. L'intervento è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri (giovedì 10 luglio) da parte del responsabile e dagli agenti della “squadra edilizia”, allertati dai residenti della zona che, nei giorni scorsi, avevano segnalato alla Circoscrizione centro un continuo via vai di persone e materiali.
Nel vecchio fabbricato industriale i vigili hanno sorpreso S.J. e Y.S., cittadini cinesi di 32 e 33 anni, regolarmente residenti a Prato, rispettivamente titolari delle ditte affittuarie “Confezioni Sirio” e “Confezioni Massimo”, intenti a realizzare opere murarie abusive per ricavare circa 21 vani tra dormitori, già allestiti con letti e materassi, e cucine.
Non è la prima volta che la Polizia municipale interviene in via Bisenzio e registra la costruzione irregolare di ambienti interni all'edificio: quattro mesi fa gli agenti avevano scoperto che il capannone seminiterrato (una superficie di circa 350 mq), affittato a tre aziende cinesi da una coppia italiana residente a Fiesole, era stato abusivamente frazionato secondo il consueto promiscuo mix: aree destinate alla produzione contigue a spazi in cui erano stati ricavati dormitori e cucine. Più tanta sporcizia.
I vigili, anche allora, posero sotto sequestro il capannone, dissequestrato dall'autorità giudiziaria il 30 aprile scorso, dopo aver verificato che le opere abusive erano state demolite e che l'immobile era stato riportato alla situazione originaria. Operazione ripetuta anche ieri: ingressi sigillati e custodia affidata ad uno dei due indagati cinesi. Infatti, a differenza della volta precedente, data l'ora in cui è stata effettuata l'azione, non è stato possibile far intervenire sul posto i proprietari per la custodia giudiziale del fabbricato. La loro posizione è comunque oggetto di approfondimenti da parte della Polizia Municipale, in ordine ai reati edilizi accertati, anche in virtù del reiterarsi, a stretto giro di tempo, delle condizioni di irregolarità.
La tendenza a perpetuare, anche dopo l'applicazione di misure come il sequestro preventivo, di condotte illegali e comportamenti non consentiti dalla legge, spesso candidamente ammessi, ha indotto il tavolo “interforze”, coordinato dal questore e che ha la regia delle azioni di controllo, a decidere il ripetersi di verifiche e accertamenti anche nei cappannoni precedentemente “visitati” da forze dell'ordine e Polizia municipale.
Duro il commento dell'assessore alla Sicurezza urbana Aldo Milone: «I controlli, come ha detto il sindaco nei giorni scorsi, continueranno. Nessuno si illuda. Non è accettabile che i proprietari degli immobili non si preoccupino, dopo averli affittati, di quale uso viene fatto. Anche loro dovranno essere chiamati a rispondere delle violazioni compiute e dell'illegalità che, di fatto, si determina».
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