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Comune di Prato

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18/07/2008 17:09
Consiglio Comunale Approvato ieri il progetto per la 2a fase del risanamento

Entro 3 anni completata la bonifica della discarica di Coderino

Tagliati i 3/4 dei costi grazie all'accordo del Comune con le categorie economiche per conferire le terre di scavo nel sito
Sarà completato nell'arco di tre anni il progetto di bonifica dell'ex discarica del Coderino a Iolo: ieri il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo che a partire dalla fine dell'anno darà il via alla seconda fase del risanamento, che consiste nella realizzazione della copertura per isolare il sito e contenere i biogas prodotti dai rifiuti stratificati. Come ha spiegato l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio nella sua illustrazione al Consiglio, è attualmente in via di ultimazione la prima parte del progetto di bonifica, partita nel febbraio 2007, per realizzare i drenaggi lungo il perimetro dell'area che attraverso vasche di accumulo incanalino il percolato nella fognatura convogliandolo al depuratore di Baciacavallo. Grazie poi ad un accordo stretto dall'assessorato con le categorie economiche, saranno depositate qui le terre di scavo provenienti dai grandi cantieri della città, che costituiranno così i mantelli di copertura del sito. Questo permetterà di abbattere i tre quarti dei costi: la spesa dell'intervento infatti supererebbe i 5.555.000 euro, ma grazie alla convenzione scenderà fino a 1.292.000 euro. Il vantaggio è anche per le imprese costruttrici, che avevano difficoltà nel reperire a Prato un'area di conferimento e stoccaggio dei materiali di scavo. Inoltre in questo modo, oltre a tagliare i costi, si tagliano anche i tempi per l'indizione di una gara d'appalto per l'affidamento dei lavori. Entro la fine della legislatura sarà presentato il progetto per la terza ed ultima parte, che realizzerà un'isola verde sul corpo della discarica per diminuire l'impatto ambientale e visivo: «Siamo davvero soddisfatti di essere arrivati alla risoluzione dell'annosa questione della discarica di Coderino - ha detto l'assessore Curcio - Al termine delle opere di copertura per la messa in sicurezza dell'area, nella terza fase saranno realizzate delle piantumazioni di alberi e piante come intervento di mitigazione ambientale». Il costo residuo della seconda parte sarà quasi sicuramente coperto al 75% dalla Regione Toscana con i fondi del Piano operativo regionale 2007-2013: il Comune di Prato è infatti ancora primo nella gratuadoria stilata per il bando regionale dei fondi comunitari Docup per il risanamento delle aree inquinate, con cui nel 2005 il Comune si aggiudicò gli 830mila euro di finanziamento per la prima fase della bonifica. La delibera è stata approvata con 23 voti favorevoli, espressi da Gruppo democratico e dal resto del centrosinistra più Rifondazione comunista, e 8 astenuti delle forze del Pdl. Nonostante la soddisfazione per il completamento della bonifica, il capogruppo di Forza Italia Goffredo Borchi ha spiegato l'astensione perche 'rimane pur sempre un danno ambientale nell'aera': «Rimane l'amaro in bocca per il danno creato ad un'area verde che non potrà essere riutilizzata e che sarà coperta con un 'sarcofago' per non fare uscire liquami inquinanti e biogas. Si è arrivati ad una soluzione, ma è una sconfitta». Particolarmente soddisfatto del progetto si è detto Tommaso Rindi, capogruppo dei Verdi, che come presidente della Commissione consiliare Ambiente si è occupato della questione e ha proposto degli emendamenti per rafforzare la tutela del vicino abitato e di siti sensibili. «Questa giunta ha avuto il merito di portare a compimento un percorso avviato nel 1980, quando la discarica venne chiusa - ha aggiunto Fabio Caregnato del Gruppo democratico - Molto intelligente anche il modo di gestire la copertura utilizzando le terre di scavo, che ha permesso all'Amministrazione di tagliare su costi e tempi di realizzazione». Dello stesso tenore anche l'intervento del collega Massimo Pagnini, che come presidente della Circoscrizione sud si è occupato per anni del problema e della sua risoluzione. Il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri ha invece sollecitato verifiche costanti sui biogas «per tenere sotto controllo cosa avviene all'interno del 'sarcofago', a protezione delle famiglie residenti in zona». (cb)

cb

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