23/07/2008 15:26
Sindaco
Una pubblicazione su quattro anni di attività della giunta
Romagnoli: «Periodo difficile ma tante opere»
Una pubblicazione di 133 pagine, con una copertina in cui un numero 4 a caratteri cubitali contiene la scritta “anni”: è la “verifica sull'attuazione del programma di legislatura”, infarcita di tabelle e foto, con tutte le azioni intraprese dalla giunta Romagnoli. Un lungo itinerario scritto, curato dalla dirigente del settore Pianificazione strategica Livia Marinetto, con testi redatti da Letizia Salvestrini e dall'Ufficio stampa, diffuso in 2000 copie, voluto dal sindaco Marco Romagnoli, con destinatari “selezionati”: i consiglieri comunali, le Circoscrizioni, le forze politiche, le organizzazioni economiche e sociali nonchè i sindacati con le loro basi associative, la galassia delle associazioni che compongono la società pratese.
E' stato lo stesso sindaco a presentare, ieri sera (martedì 22 luglio), alla sua maggioranza la pubblicazione introdotta da una sorta di saggio sullo stato della città ma anche su ciò che ha fatto l'Amministrazione comunale e su cosa intende fare. Un rendiconto puntuale che è anche la radiografia, per dirla ancora col sindaco, «di uno sforzo straordinario compiuto in questi anni, che sono stati anni difficili», e che a settembre, dopo la pausa feriale, vedrà la giunta impegnata a misurarsi «nei quartieri e nel territorio coi cittadini. Allora si capirà che è stato fatto tanto, molto».
Il sindaco, nella sua introduzione, non si nasconde e parla di una «lunga crisi», dato che l'economia, che per decenni ha caratterizzato il distretto, «non è più in grado di garantire, reddito, lavoro e promozione». Ma un'analisi così secca non induce al pessimismo, «perchè abbiamo scelto di affrontare le difficoltà, nonostante un contesto complicato e Comuni che hanno dovuto sopportare tagli alle risorse, alle politiche sociali, formative e a quelle dello sviluppo. Con tempi che, fra l'altro, con l'attuale esecutivo, si annunciano peggiori per gli Enti locali». In questo quadro la scelta prioritaria compiuta «è stata quella di salvare i servizi, di continuare a garantirli, per sostenere il quadro locale». «Bisogna far comprendere - dice il sindaco - queste cose ai cittadini. Informarli delle condinzioni in cui si è svolta l'attività del Comune, perchè così emergerà che sono stati anni di molte opere realizzate anche se non semplici».
Il tutto con un'idea in testa «legare la visione dei problemi quotidiani, quelli che più preoccupano i cittadini, con le strategie di maggior respiro, che offrono una prospettiva ed un futuro alla città, le piccole cose con i grandi invetimenti». E il sindaco collega “Prato città curata”, definita «la grande mole di investimenti» per strade e non solo, al mantenimento di situazioni di eccellenza (in primis le scuole e i giardini), alle grandi opere infrastruturali sulla mobilità, al completamento e sviluppo della rete Lam di trasporto pubblico. Operazioni che hanno riguardato, e riguardano, la vita quotidiana e che si sono connesse, e sono connesse, al nuovo ruolo assunto da Prato nell'area metropolitana («il nostro futuro sarà sempre più “toscano”») e alle questioni legate al problema enorme dell'immigrazionne, dove accoglienza e legalità sono stati, e continuano ad essere, i capidaldi di un'azione che ha posto al centro col “Patto per Prato sicura” («ad un anno di distanza si è registrato un calo generale delle diverse tipologie di reato, con controlli raddoppiati per quanto concerne la sfera delle attività economiche») il tema dell'illegalità del cosiddetto “distretto parallelo”, insieme a progetti «per sviluppare l'integrazione».
Il programma, dipanatosi dal 2004, è così sintetizzato da Romagnoli: governare il passaggio “dalla città fabbrica alla città compiuta”, ossia immaginare un nuovo avvenire per Prato «fatto di industria ma non solo di industria», in una «città più bella» e con «funzioni avanzate». E' il capitolo dedicato alla revisione degli strumenti urbanistici, al Piano strutturale, all'asssetto prefigurato per la Declassata con il “Parco Expò”, ai nuovi collegamenti “metropolitani” (la trasformazione della stessa Declassata, le Tangenziali, la Mezzana-Perfetti-Ricasoli, la Prato-Signa e la progettanda terza corsia della A11), alla «città della cultura e dell'università» (il nuovo Pecci e l'espansione dell'ateneo fiorentino verso Prato), nella convinzione che «cultura e università, insieme ad una nuova economia, siano fattori di nuovo sviluppo».
Tanto lavoro ma senza pesare oltre sulle tasche dei cittadini, con una “macchina comunale” riorganizzata e snella, sicuramente molto più snella di città della stessa dimensione di Prato.
La conclusione: «Anni di impegno e di preziosi interventi. La pubblicazione ne rende conto ai cittadini».
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