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Comune di Prato

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25/07/2008 13:34
Consiglio Comunale -

Variante ex Banci, documento delle forze di Sinistra

Sulla variante ex Banci, Sinistra Democratica, Verdi e Rifondazione Comunista hanno sottoscritto un documento che di seguito riportiamo integralmente. 'I rappresentanti delle forze che sottoscrivono questo documento, hanno ritenuto utile individuare percorsi di riqualificazione generale della città ed in particolare la necessità di riqualificare l’asse della “declassata” così che esso potesse rappresentare un occasione di rilancio socio economico per la città di Prato. il percorso ipotizzato all’inizio della discussione su questo tema, teso ad offrire alla città di Prato nuove occasioni di rilancio, con l’obiettivo di catalizzare nuovi e più incisivi attori economici che operino sul nostro territorio era e resta elemento su cui porre il massimo interesse ed attenzione. I presupposti di partenza infatti, in linea generale sono condivisibili e sono supportati da una politica regionale che opera un necessario disegno di diffusione territoriale di funzioni pregiate anche fuori dal capoluogo toscano, intendendo investire risorse in un ottica di ambito metropolitano. Da qui deve nascere secondo noi una concreta opportunità di riqualificazione di parti importanti della nostra città, con la finalità di garantire livelli di benessere ai suoi abitanti, di realizzare spazi a verde fruibili, di attuare un riequilibrio tra spazi pubblici ed aree residenziali L’obiettivo è ambizioso, ma è necessario, per ricreare le condizioni per rilancio socio economico, che vengano contrastati gli effetti negativi delle rendite di posizione presenti nel tessuto produttivo pratese, le quali incidono negativamente sul campo della distribuzione dei redditi, sul grado di competitività delle imprese ed in generale sulla propensione all’investimento . Chiediamo che vengano rimosse tutte le discrasie e contraddizioni che hanno caratterizzato alcune fasi del processo complessivo della variante sulla declassata , basti pensare al raddoppio della declassata e alla tramvia che sono sicuramente interventi, allo stato attuale, difficilmente conciliabili. A ciò si è aggiunto un meccanismo di sovrapposizione e concorrenza dei soggetti protagonisti nella progettazione di un interevento così importante. Ciò ci fa ritenere che la variante di anticipazione non sia “matura” nei suoi elementi progettuali sui quali non si può ritenere concluso il confronto e quindi, ci pare prematuro ogni decisione definitiva. La seconda questione che ci fa avanzare delle perplessità riguarda la crescita urbana di Prato che non si fonda su dati aggiornati sottoposti ad un attento lavoro di studio, ad esempio occorre valutare con attenzione le proiezioni demografiche che interesseranno il nostro territorio. Relativamente al consumo di suolo ad esempio sia nel Piano Secchi che nel PTC esso viene considerato elemento problematico e su questo non si è discusso a sufficienza. La stessa legge Regionale 1/2005 impone il criterio dell’uso di nuovo solo quando non altrimenti possibile, vedi ragionamento sulle Aree dismesse. La proposta è quella di implementare l’ufficio di Piano con competenze specifiche, con un lavoro di apertura e confronto con le realtà che studiano il nostro territorio. Dal punto di vista della realizzazione di residenza, uffici e servizi riteniamo che non vi sia una attenta e compiuta riflessione, pertanto occorrerà approfondire il lavoro nella fase di aggiornamento del regolamento urbanistico, che dovrà fondarsi su un maggior grado di coinvolgimento di tutte le forze politiche. Dato che gli studi e le previsioni, soprattutto quelli a breve termine, sono perfezionabili, riteniamo quindi che le quantità di costruzioni che verranno realizzate dovranno essere in una prima fase assolutamente inferiori a quelle previste nel piano strutturale. In quest’ambito riteniamo necessario dare elementi di certezza, in tempi ristretti, al ragionamento sulla perequazione – e di conseguenza alla riduzione di impatti urbanistici su altre aree della città – che si è avviato in questi mesi e di cui l’anticipo di variante sulla declassata si fa elemento portante. Utile – in quest’ottica, procedere con celerità alla definizione – su queste basi e con percorsi effettivamente partecipativi – agli appuntamenti di revisione di strumenti quali il Regolamento Urbanistico e a progetti operativi su zone attualmente degradate, quali il macrolotto zero. Mentre sulla Variante Generale al Piano strutturale è stato definito un percorso partecipativo con alcuni limiti ma pur sempre positivo, sull’ anticipazione non si è cercato un confronto partecipativo adeguato agli obiettivi della norma regionale e alle aspettative della città. Le valutazioni di incidenza e strategiche dal punto di vista ambientale di questo stralcio sono insufficienti, perché prive di quegli elementi di contesto che solo la variante generale potrà approfondire, si pensi all’impatto della terza corsia dell’A1 con i suoi nuovi caselli, mentre queste sono dichiarate essenziali dalla normativa regionale. Questo insieme di motivi ci fanno ritenere che il dibattito ed il confronto nel governo, nella città e con la città devono avere ulteriore impulso ed è quello che ci impegneremo a sollecitare anche nei prossimi mesi, volendo sostenere un percorso che, avviato con queste criticità, possa trovare una sua diversa e positiva conclusione'. Coord. Sinistra democratica Michele Mezzacappa Segretario Provinciale Federazione dei Verdi Celso Bargiellini Capogruppo Verdi in Comune Tommaso Rindi Segretario Provinciale Rifondazione Comunista Nunzio Martino Capogruppo in Comune Rifondazione Comunista Leonardo Becheri
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