01/08/2008 13:35
Consiglio Comunale
Approvata ieri la costituzione dell'ente con 27 sì e 3 astenuti
Prato 1° al traguardo sul consorzio Toscana centro per i rifiuti
La Comunità raccoglie i 77 Comuni delle province di Prato, Firenze e Pistoia e sostituisce gli Ato 5, 6 e 10.
E' Prato il primo dei 77 Comuni coinvolti ad approvare la costituzione della Comunità di ambito Toscana centro, il nuovo consorzio dei Comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia che sostituirà gli Ato 5, 6 e 10 nella gestione dei rifiuti urbani. Come è noto infatti in base alla legge regionale 61 del 2007, tutti gli Ato esistenti si scioglieranno per confluire in tre consorzi coorispondenti all'area metropolitana, la costa e la bassa Toscana. Nella seduta di ieri il Consiglio comunale ha approvato con 27 voti favorevoli (Gruppo democratico, An, Rc, Idv, lista Taiti e Sinistra per Prato viva) e 3 astensioni (Forza Italia) lo statuto e la convenzione del nuovo ente, che attuerà il piano interprovinciale di gestione dei rifiuti urbani attraverso il proprio piano industriale. Gli competeranno l'affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti e la stipula dei relativi contratti, la determinazione della tariffa di smaltimento e il controllo sul servizio e sulla realizzazione degli impianti. Come ha spiegato l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio nella sua illustrazione al Consiglio, in fase di discussione il Comune di Prato è stato capofila della proposta di aumentare dal 20 al 25% la percentuale di partecipazione alle decisioni dell'assemblea dei 77 Comuni relativamente alla quota di raccolta differenziata prodotta: lo schema regionale dello statuto infatti stabiliva un peso del 50% sulla base dei rifiuti prodotti, il 20% sulla raccolta differenziata e il 30% per la presenza di impianti di smaltimento nel territorio comunale: «Chi come noi ha ottenuto ottimi risultati sulla raccolta differenziata - ha detto l'assessore Curcio, - merita anche di contare di più nella partecipazione al voto in assemblea. La creazione del consorzio dell'area metropolitana rappresenta un passo avanti per avere una sempre maggiore efficienza ed economicità nella gestione dei rifiuti».
La costituzione della Comunità Toscana centro è stata accolta positivamente dal Consiglio: «La logica della sinergia nell'area metropolitana e dell'omogeneità del territorio di riferimento è positiva, a prescindere da come la si pensi sugli impianti di termovalorizzazione - ha esordito il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri - E' un elemento di razionalizzazione». Dello stesso tono l'intervento di Maurizio Bettazzi di An, che ha chiesto però che nell'ambito dell'assemblea o degli organi del consorzio sia lasciato spazio anche alla rappresentanza del centrodestra: «Condividiamo lo sprito della costituzione della Comunità, che An sostiene da 15 anni. L'unico neo è chiarire se tutta la collettività potrà essere rappresentata dall'ente».
Elisabetta Carullo del Gruppo democratico, presidente della commissione consiliare Affari istituzionali che ha lavorato sulla bozza dello statuto, ha sottolineato il significato del primato di Prato nella celere approvazione del consorzio, 'una scelta che si tradurrà in maggiore qualità della vita'. Aurelio Donzella dell'Italia dei valori ha invece apprezzato lo sfoltimento degli apprati istituzionali e la conseguente diminuzione dei costi della politica. «Prato non solo è il primo dei 77 Comuni ad approvare la Comunità - ha concluso il capogruppo democratico Luca Roti, ma è stato un precursore: già nel febbraio 2006 infatti aveva compreso che il superamento degli Ato eraq importante per creare una nuova sinergia e snellire la gestione dei delicatissimi problemi legati ai rifiuti».
cb
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