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Comune di Prato

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19/09/2008 11:36
Consiglio Comunale Dopo le critiche della Regione sulle iniziative del Governo

Istruzione, mozione del gruppo di Forza Italia

Una mozione che ha per oggetto le prese di posizione della Regione Toscana e dell’assessore alle Politiche educative del Comune circa le iniziative del Governo Berlusconi in materia di istruzione, è stata presentata dal gruppo di Forza Italia in consiglio comunale. I consiglieri Borchi, Amerini, Baldi, Luchetti e Pieri, chiedono l'impegno del sindaco e della giunta comunale a 'sensibilizzare la giunta regionale Toscana al fine di non trasformare la scuola toscana in un campo di battaglia dove spostare lo scontro politico', e a invitare l'esecutivo regionale 'a garantire la più ampia collaborazione istituzionale sia al Ministero che all’Ufficio Scolastico Regionale evitando inutili allarmismi o posizioni evidentemente strumentali'. Il gruppo di Forza Italia invita, inoltre, la Giunta Regionale a 'mettere in atto concrete e significative azioni nel settore della formazione professionale, unico settore in materia di diretta competenza regionale ... così da facilitare e potenziare concretamente l’ingresso dei giovani nel modo del lavoro'. Testo integrale della mozione I sottoscritti Consiglieri Borchi Goffredo, Amerini Andrea, Baldi Roberto, Luchetti Giovanni e Pieri Rita Preso atto che la Scuola italiana necessita di serenità, di attenzione e di un processo di profonda riforma e che non può diventare il luogo privilegiato dello scontro politico; Tenuto conto che in questi anni la sinistra ha altamente ideologizzato ogni iniziativa che veniva presa in ambito scolastico anche là dove si trattava di mettere in atto, come nel caso della Legge 53, puri adeguamenti tali da rendere il sistema scolastico italiano competitivo rispetto agli altri sistemi scolastici europei; Tenuto conto che il decreto del Governo Berlusconi ha introdotto alcune modifiche nel sistema scolastico italiano di assoluto buon senso e di cui si sentiva da anni la necessità come la reintroduzione del voto in condotta, il ripristino dello studio dell’educazione civica, il ritorno ad un giudizio sugli apprendimenti attraverso la valutazione numerica a sostituzione di giudizi nebulosi e spesso incomprensibili per gli studenti e le famiglie, la reintroduzione del maestro unico che risponde all’esigenza pedagogica di dare maggiore unitarietà educativa e formativa permettendo anche una migliore integrazione tra scuola e famiglia superando la dispersione di questi anni; Tenuto conto che la condizione della Scuola italiana da anni presenta un situazione oggettivamente critica sotto l’aspetto finanziario dove si calcola che le spese per il personale assorbono il 96,98% del totale (pari a 41.174.698.165 euro) a fronte delle spese di funzionamento (informatica, cancelleria, spese di pulizia) che intercettano solo l’1,16% e delle spese legate agli interventi con particolare riferimento ai trasferimenti agli enti pubblici e privati che raggiungono con difficoltà l’1,4%; Preso atto che, oltre alle condizioni finanziarie, la crisi della scuola italiana ha radici anche più profonde che ruotano attorno alla mancanza di un sistema meritocratico nel giudizio degli alunni, alla riduzione dei docenti in semplici dipendenti privandoli di ogni possibilità di avanzamento professionale legato a valutazioni di merito, alla mancanza di libera scelta da parte delle famiglie che di fatto non hanno potere contrattuale con la scuola, ad una forma di autonomia scolastica “azzoppata” perché non dà ai genitori e ai dirigenti nessuna possibilità di scegliere il corpo docente e ad una presenza non raramente pervasiva delle forze sindacali; Tenuto conto che la polemica sulla soppressione del tempo pieno è del tutto priva di fondamento dal momento che è dimostrato come l’introduzione del maestro unico potenzierà l’offerta formativa pomeridiana; Rilevato che anche le previsioni di licenziamenti del corpo docente sono evidentemente allarmistiche e pretestuose posto che al contrario, nella nostra Regione, a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico ci saranno 60 sezioni in più per la scuola dell’infanzia e 500 nuove assunzioni; Preso atto del carattere velleitario ed inconsistente del ricorso promosso dalla Giunta Regionale contro le iniziative del Governo Berlusconi che rinnova la prassi strumentale del ricorso contro gli atti governativi fortemente utilizzata negli anni 2001-2006 e non a caso sospesa completamente durante il biennio del Governo Prodi; Rilevato che l’impegno della Giunta Regionale si sta massimamente estrinsecando con la partecipazione dei suoi rappresentanti a manifestazioni di puro segno propagandistico che declassano il ruolo della Giunta a mero agente di parte; Preso atto che la scuola in generale e la situazione italiana in particolare dovrebbero suggerire atteggiamenti responsabili tenendo lo scontro politico tra i partiti fuori dal delicato perimetro dell’educazione e della formazione dei giovani; Impegnano il Sindaco e la Giunta - a sensibilizzare la Giunta Regionale Toscana al fine di non creare le condizioni per trasformare, come già fatto in occasione della Riforma Moratti, la scuola toscana in un campo di battaglia dove spostare lo scontro politico; - ad invitare la Giunta Regionale a garantire la più ampia collaborazione istituzionale sia al Ministero che all’Ufficio Scolastico Regionale per accompagnare la scuola toscana in questo delicato momento evitando inutili allarmismi o posizioni evidentemente strumentali; - a sollecitare la Giunta Regionale a mettere in atto concrete e significative azioni nel settore della formazione professionale, unico settore in materia di diretta competenza regionale- così da imprimere quel tanto atteso e ormai improcrastinabile salto di qualità in un settore strategico per lo sviluppo di tutti i territori della nostra regione anche attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro così da facilitare e potenziare concretamente l’ingresso dei giovani nel modo del lavoro.
920/08

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