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Comune di Prato

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24/09/2008 14:07
Sindaco Romagnoli scrive all'imprenditore Renato Cecchi

«Tutti dobbiamo fare uno scatto in avanti»

Il sindaco Marco Romagnoli ha inviato una lettera all'imprenditore Renato Cecchi, intervendo nel dibattito da quest'ultimo sillevato sulla situazione del distretto e i compiti delle forze sociali ed economiche e delle istituzioni. Di seguito il testo integrale della lettera del sindaco: «Caro Renato, ho letto la tua lettera, che per cortesia mi avevi fatto conoscere, ampi stralci della quale sono stati pubblicati sulla cronaca locale de “La Nazione”. Al di là di tutte le considerazioni che svolgi, molte delle quali rivolte al tuo proprio mondo, al mondo dell’impresa che conosci bene, credo anch’io che occorra che tutti gli attori della società locale, certo le imprese e i lavoratori, ma anche le istituzioni, debbano fare uno scatto in avanti. Sono momenti difficili, per Prato ormai da lungo tempo. E le prospettive prossime sono altrettanto negative, anche perché l’economia mondiale è in preda ad una profonda agitazione, coi mercati sconvolti dal fallimento di colossi bancari e assicurativi, che hanno costretto l’Amministrazione statunitense a rinunciare alla propria incrollabile fede liberista per intraprendere una gigantesca operazione di salvataggio, secondo le più classiche ricette keynesiane di intervento statale. Ciò nonostante, anche se dobbiamo continuamente misurarci con le difficoltà, e cercare la migliore comprensione della situazione (le quattro giornate di Economia che da giovedì 25 si svolgeranno nella nostra città, volute dalla Regione e da Provincia e Comune, costituiscono un importante contributo in tal senso), non possiamo indulgere al pessimismo e alla sfiducia. Occorre una risposta di tutto il sistema, “fare squadra”, come tu stesso dici nella lettera rivolgendoti al presidente dell’Unione industriali ed a me, rinunciando a inutili polemiche, a rimpalli di responsabilità che servono solo a dividere, illudendosi di poter scaricare ad altri problemi che sono di tutti noi. Da questo punto di vista le istituzioni locali, anche con opere fattive, fanno la loro parte, con programmi che non sono chimere, come il progetto del centro polivalente nell’area ex Banci, il raddoppio del Centro Pecci, l’impegno per l’Università, le infrastrutture per le imprese, a cominciare dal ciclo delle acque. Così come è chiara anche la disponibilità della Regione, che, come mi hanno assicurato il Presidente Martini e l’Assessore Brenna, si accinge a proporre un nuovo Piano moda. Ma al di là di meriti, e anche di rilievi che possono essere formulati all’azione di ogni soggetto, istituzionale e sociale, bisogna continuare ad impegnarsi. Perché Prato ce la può e deve fare. E non è un modo di dire, a cui è obbligato il sindaco data la sua funzione. E’ la realtà che lo dimostra, nel senso che il mondo dell’impresa e della politica, come quello del lavoro, sono in movimento. Si tratta di dare una direzione chiara e coerente a questo movimento. E’ questa l’opera che tutti insieme dobbiamo fare, ognuno nei ruoli e nelle responsabilità che ricopre».
943/08

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