«Facciamo fatti, gli spot li lasciamo ad altri»

«Se i lavori non si fanno si è tacciati di immobilismo, se si fanno non va ugualmente bene, allora si dice che è meglio non farli. Capisco che Silli cerchi spunti polemici, ma che si metta d'accordo con se stesso. Non può accusarci di immobilismo e poi dell'esatto contrario. Va in corto circuito». E' la replica secca dell'assessore alle Opere pubbliche Enrico Giardi al coordinatore comunale di Forza Italia-Pdl Giorgio Silli, intervenuto per sostenere che gli attuali cantieri che sono in giro per la città sono «solo uno spot per prendere voti». «Che vi siano dei disagi - prosegue Giardi - non l'abbiamo mai negato. Del resto se una famiglia mette a posto la propria abitazione, per qualche tempo deve sopportare disagi. Nè viene meno, o è venuto meno, il confronto coi cittadini, che in alcune situazioni si lamentano rispetto ad interventi operati dall'Amministrazione. Vorrei anche dire che in molti casi, come a Vergaio, sono stati molti gli attestati di apprezzamento. Solo che chi apprezza non si fa sentire, mentre si fa sentire chi critica. Ed è del tutto normale che ciò avvenga. Perchè il sale del confronto è la discussione. Detto questo aggiungo che le elezioni c'entrano poco o niente. Forse Silli non sa, e lo dovrebbe sapere, che il Comune è stato costretto a mettere in cantiere 13 scuole e, contemporaneamente, ha dovuto sistemare la grande viabilità. Il programma di investimenti dell'Amministrazione, nella prima parte, è stato orientato a immettere risorse per queste scuole, che dovrebbe fare lo Stato e che invece non fa. Stia tranquillo il coordinatore del centrodestra: non ci sono “buchi” nel bilancio, gli investimenti sono tutti coperti. Ma siccome, grazie anche al governo del centrodestra, dobbiamo fare le nozze coi fichi secchi, prima abbiamo dovuto concentrarci sull'edilizia scolastica. Una volta che questo è avvenuto, ecco gli investimenti per i lavori stradali. Silli, e la sua parte politica, sono esperti di spot. Glieli lascio volentieri. Noi puntiamo a fare le cose. Con bilanci in pari e senza nuove tasse. Scusi se è poco».