12/12/2008 13:58
Casa
Approvati dal Consiglio i due schemi di convenzione
Via libera agli incentivi urbanistici per le case in affitto
L'assessore all'Urbanistica Ciuoffo: «Una risposta al problema casa e per ampliare il mercato degli affitti»
Sono stati approvati ieri dal Consiglio comunale i due schemi di convenzione per gli incentivi urbanistici per la realizzazione di alloggi in affitto a basso canone. Ha detto sì il centrosinistra (19 voti), mentre si sono astenuti Forza Italia ed An, Rifondazione comunista e Moreno Zazzeri dei Comunisti indipendenti (6 voti).
La delibera è stata illustrata dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo: il provvedimento riconosce la possibilità di accrescere del 10% la superficie destinata alle abitazioni nei piani di recupero delle ex fabbriche, se almeno un altro 20% è destinato all'affitto “convenzionato”. I costruttori potranno quindi aumentare il numero degli appartamenti se una quota percentuale del progetto sarà riservata alla locazione. «Una risposta concreta al fabbisogno di abitazioni e anche il tentativo di ampliare il mercato degli affitti» - ha detto l'assessore Stefano Ciuoffo.
La prima convenzione riguarda le abitazioni a “canone ridotto”, in cui sarà il Comune a indicare al costruttore i soggetti a cui affittare gli appartamenti ad un prezzo non superiore all'80% del valore del “patto territoriale” per la discplina degli affitti. La durata della convenzione è di otto anni.
Qualora invece si preveda di destinare semplicemente all'affitto una parte dell'immobile sarà il costruttore ad individuare i locatori e la convenzione avrà una durata di 20 anni. «L'obiettivo in questo secondo caso - chiarisce l'assessore all'Urbanistica - non è solo quello di ampliare il mercato degli affitti, ma soprattutto di superare la rigidità del mercato, in particolare per fasce più deboli che non trovano casa o la trovano a costi eccessivi per i loro salari o stipendi».
Saranno i costruttori, se vorranno godere dell'incentivo costruttivo, ad indicare, al momento della presentazione del progetto, a quale tipologia di affitto rivolgersi. Da una parte quindi, come ha messo in evidenza Ciuoffo, vi è l'incentivo edificatorio «in modo da stimolare, nelle trasformazioni delle vecchie fabbriche, la riserva di alloggi a canone sociale o calmierato», dall'altra la possibilità di non ghettizzare l'edilizia sociale, realizzandola anzi nella “città fabbrica'.
Il dibattito si è aperto con l'illustrazione di alcuni emendamenti al testo da parte di Elisabetta Carullo del Gruppo democratico, presidente della Commissione consiliare Affari istituzionali, che ha collaborato alla stesura delle convenzioni. Subito dopo Fabio Caregnato dello stesso gruppo ha sottolineato che «il provvedimento è un tentativo per smuovere il mercato degli affitti e contro l'emergenza-casa, ma senza sacrificare territorio vergine, attraverso lo strumento dei piani di recupero». «L'Amministrazione dà così anche un importante segnale politico - ha aggiunto il collega Matteo Biffoni - perchè si premiano gli imprendotori che compiono determinate scelte, andando incontro alle esigenze sociali soprattutto in un momento come questo». Anche secondo Aurelio Donzella dell'Italia dei valori «è un passo avanti per il contenimento del grave problema rappresentato dall'emergenza-casa».
Il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri ha dichiarato di condividere gli obiettivi della manovra, ma di ritenerla in parte 'sotto traccia': «La materia poteva essere approfondita ulteriormente e soprattutto sullo schema 2 si poteva fare di più, ad esempio non lasciando completa libertà ai privati sulla scelta degli affittuari ed introducendo criteri più selettivi di accesso, come quelli reddituali attraverso l'Isee».
«Lo spirito del provvedimento è più che condivisibile - ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Goffredo Borchi, - ma le misure ci sembrano in parte velleitarie in un momento così difficile. Inoltre sarebbero state necessarie maggiori garanzie per gli imprenditori a cui si chiede di approcciarsi ad un etica diversa dell'edilizia e che decidono di fare questa scommessa».
cb
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