23/12/2008 11:48
Consiglio Comunale
La relazione di Bencini alla sessione di bilancio 2009
«Abbiamo fatto tutto il possibile per sostenere la città»
«Ci rendiamo conto, abbiamo piena coscienza, che in un momento così particolare la città ha tante esigenze, ma non si può fare demagogia e, nelle condizioni date, abbiamo fatto tutto il possibile in rapporto alle reali disponibillità finanziarie del Comune». E' stato questo il passo centrale della relazione del vicesindaco e assessore alle Finanze Roberto Bencini alla sessione di Bilancio, apertasi in Consiglio comunale, con la presentazione del documento finanziario per il 2009.
«Abbiamo piena coscienza - ha proseguito il vice sindaco - che il bilancio non risolve i problemi della città, ma al contempo si dovrebbe constatare che aver mantenuto ed esteso i servizi, preservandone la loro qualità, e aver, sopratutto negli ultimi anni, tenuto un elevato livello di investimenti, rappresenta un fatto importante e straordinaro, in virtù della consapevolezza avuta circa le difficoltà in cui versa il nostro sistema economico e sociale».
Bencini oltretutto ha constatato che c'è stata una gestione virtuosa dei conti comunali: «L'indebitamento dell'ente è via via scemato, così come aveva richiesto il Consiglio comunale, tanto che il debito che pesa sulla testa dei cittadini pratesi è fra i più bassi nel panorama italiano, 686 euro pro capite. Questa situazione ci offre qualche margine di manovra, anche per attivare nuovi investimenti, ma soprattutto è la dimostrazione più palese che abbiamo cercato di pesare il meno possibile sui portafogli delle famiglie, pur immettendo una buona dose di ricchezza nel tessuto economico e sociale locale».
Bencini non si è nascosto che le prospettive per i Comuni, compreso quello di Prato, non sono semplici: «Sappiamo di essere sul filo del rasoio per quanto concerne gli equilibri di bilancio. Una volta per tutte si dovrebbe decidere se i Comuni sono fra i pochi soggetti chiamati a portare la croce della tenuta dei conti pubblici italiani, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire per i cittadini in termini di minori servizi, oppure se al contrario non debbano essere soltanto le istituzioni locali a preoccuparsi del rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno. Forse è il caso che sia fatta definitivamente chiarezza, perchè nella situazione del Paese occorrerebbe mettere in campo tutti gli strumenti affinchè le condizioni delle persone non precipitino, compresa la possibilità data ai Comuni di non essere costretti ad incidere sui servizi».
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