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Comune di Prato

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29/12/2008 15:21
Sindaco Il consueto appuntamento di fine anno con la stampa

«Lasciamo un'eredità di buon governo»

Il primo cittadino traccia il bilancio dell'attività amministrativa a pochi mesi dalla conclusione
«Sono stati anni difficili, a pochi mesi dalla conclusione del mandato amministrativo si può dire che l'azione del Comune è stata all'altezza di questa straordinarietà per i risultati conseguiti e per le strategie messe in campo». Il sindaco Marco Romagnoli, nel consueto appuntamento di fine anno con la stampa, ha tracciato il bilancio della propria azione di governo e lo ha fatto con una valutazione netta: «Siamo tutti d'accordo che ci siamo trovati di fronte ad una situazione eccezionale. Oggettivamente le risposte dell'Amministrazione, per quanto di nostra competenza, sono state straordinarie». Articola in vari punti il sindaco Romagnoli quella che ha definito una «chiara e forte» risposta «politica alla crisi pratese», sintetizzata in «poche e semplici cose per forze riformiste e democratiche sensibili ai livelli di vita delle famiglie: limitare la pressione fiscale, non depauperare il patrimonio di dotazioni strutturali della città, sostenere i redditi, immettere ricchezza nell'economia, guardare al futuro». Quindici cartelle, tante sono state lunghe le riflessioni di fine anno di Romagnoli, per dire che c'è voluto «coraggio, a soli tre anni dalla sua approvazione, nel procedere alla revisione del Piano strutturale e nel modificare il Regolamento urbanistico, con norme che consentono di costruire meglio e di ridurre i volumi di edificazione». Così come è stata una precisa scelta «il mantenimento di un livello costante di investimenti»: una media di 60 milioni di euro annui, che arrivano a circa 300 nell'arco del quinquennio, con uno sviluppo di altri 200 nel prossimo triennio, di cui 65,5 nel 2009. Ma rispetto alla crisi pratese il sindaco, con una serie di tabelle, ha teso anche a dimostrare la forte sensibilità sociale dell'Amministrazione: «Dal 2004 la spesa sociale è cresciuta di oltre cinque punti, passando da una percentuale del 19,27 ad una del 24,64, con una media annua, per l'intero comparto sociale, di 30 milioni di euro». Attenzione alla vita reale delle persone ma anche ai temi della sicurezza: «Abbiamo aggredito - ha affermato Romagnoli -, anche con qualche problema nello schieramento che sorregge la giunta, la questione della legalità non solo nei termini di contrasto della criminalità ma anche rispetto alla specifica situazione pratese di illegalità economica. L'esito di questa volontà sono i due “Patti per Prato sicura” siglati col Governo, la cui efficacia è stata attestata, in risposta ad un'interrogazione parlamentare degli on. Lulli e Giacomelli, dal sottosegretario al ministero dell'Interno on. Alredo Mantovano. Un dato oggettivo che proviene da un governo di centrodestra». Ma l'aspetto che Romagnoli ha evidenziato - oltre all'aver agito su un piano metropilitano in termini di sostegno all'economia (il polo ex Banci di cui «è già accertata la disponibilità finanziaria») e di nuove infrastrutture (la Seconda Tengenziale, i nuovi lotti della Mezzana-Perfetti-Ricasoli, la Prato-Signa e la progettazione della terza corsia sulla A11), col Centro Pecci «snodo del sistema regionale di arte contemporanea» e col ruolo «leader del Metastasio all'interno del circuito teatrale toscano» - è la strategia, in funzione anticrisi, di salvaguardia e tutela delle strutture fisiche della città. Un impegno che si è tradotto nella costruzione di otto nuove scuole e nell'ampliamento di altre cinque per una spesa complessiva di oltre 19 milioni di euro; nella realizzazione di altri 93 ettari di aree verdi; in 26 milioni spesi per le infrastrutture della mobilità, con il completamento della rete di trasporto pubblico («i bus Lam portano 50 mila utenti in più»); nella manutenzione stradale con 120 cantieri aperti e il rifacimento di 47 km di marciapiedi e 50 di asfalto; nel recupero di palazzi storici, dal Palazzo Pretorio alla ristrutturazione definitiva della Campolmi, passando per l'ampliamento del Pecci prossimo venturo, per i lavori ad Officina Giovani e per gli interventi di restauro di Pallazzo Pacchiani, di Palazzo Martini sede della scuola di musica, nell'ex Casa di Riposo di via Roma e in S. Caterina. «A tal proposito - ha chiosato il sindaco - credo di poter dire che c'è ancora qualcuno che si attarda, contro l'evidenza, a dimostrare che non si è intervenuti per la qualificazione del centro città». Investimeti e opere avvenuti «senza frugare nelle tasche dei pratesi, con tasse e tariffe comunali cresciute meno del tasso d'inflazione, nonostante risorse declinanti per i continui tagli ai Comuni». Tutto questo è stato possibile, ha chiuso Romagnoli, perchè «abbiamo messo i conti a posto, con un bilancio stabile, un indebitamento ridotto ed una spesa corrente, per il funzionamento della macchina comunale, al netto del costo del personale, praticamente ferma. Un duro lavoro di gestione del bilancio in cui per primo si è cimentato il vice sindaco Roberto Bencini, che ringrazio per la collaborazione profusa in questi anni». Alla fine di tutti i ringraziamenti, e non senza aver rilevato il contributo delle aziende partecipate dal Comune («hanno consolidato le loro posizioni nel territorio e a livello regionale e nazionale») e dei dipendenti comunali («abbiamo una delle medie più basse di dipendenti in Italia in rapporto alla popolazione»), Romagnoli ha così chiuso il suo bilancio: «Qual è il nostro lascito? Un'eredità di buon governo».
1297/08

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