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Comune di Prato

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16/03/2009 12:43
Cultura L'assessore alla Cultura Mazzoni difende l'operato del Comune

Malaparte, «l'offerta economica ha prevalso su quella culturale»

Il Comune garantiva grande valorizzazione dell'archivio nel nuovo Centro culturale Lazzerini, oltre al compenso basato su perizia tecnica
«Il Comune di Prato e la Fondazione Cassa di Risparmio - come ha sottolineato anche il presidente Cenni - hanno operato con impegno tenace per portare a Prato l’archivio, certo sulla base di una perizia attendibile e non di cifre buttate lì, data la responsabilità che si ha quando si gestiscono soldi pubblici.». E’ l’assessore alla Cultura Andrea Mazzoni a riprendere, con un proprio commento, il filo delle reazioni suscitate dalla vendita dell’Archivio Malaparte. «Il Comune – prosegue Mazzoni – proprio perché istituzione pubblica, fece presente al rappresentante degli eredi quali vantaggi in termini di valorizzazione del fondo potessero venire dalla sua collocazione nella nuova Biblioteca Lazzerini, quanti convegni e pubblicazioni l’amministrazione comunale avrebbe potuto inserire nelle sue attività, quali rapporti si sarebbero sicuramente attivati con Regione, Università, e tante istituzioni culturali». «Evidentemente – chiosa l’assessore alla Cultura – non è bastato perché l’obiettivo di ottenere la maggiore redditività economica ha prevalso sulle considerazioni di tipo culturale». Ma non si dica che l’Amministrazione è rimasta inerte. «Rivendico con forza – afferma il responsabile della politica culturale del Comune – il fatto che per la prima volta l’Amministrazione comunale, pur in periodo di vacche magre, si è mossa concretamente per acquisire l’Archivio. Non mi risulta che la “spregiudicatezza” oggi richiesta sia stata esercitata in altre stagioni amministrative, ben più floride economicamente ed in altri contesti celebrativi malapartiani». Quanto alle dichiarazioni del coordinatore di Forza Italia Silli, Mazzoni gli consiglia «di informarsi almeno su quello che hanno detto i suoi rappresentanti nei consessi istituzionali cittadini. Infatti, su interrogazione del consigliere di F.I. Giovanni Luchetti, il 7 giugno 2007 ebbi modo di esporre in Consiglio comunale il programma di quelle celebrazioni. Al termine del mio intervento Luchetti – come risulta dai verbali – affermò con apprezzabile onestà intellettuale che sulle commemorazioni “la valutazione, anche alla luce di quelli che sono i riflessi che giungono anche da fuori della nostra città, è sicuramente una valutazione nel complesso positiva”. Mazzoni risponde anche all’avv. Rositani, secondo cui le celebrazioni malapartiane, «alle quali, pur invitato, non ha mai messo piede», risultarono “più slogan politici che non eventi di qualità”: «Un giudizio stupefacente da spiegare non solo al Comitato scientifico (Umberto Cecchi ed i professori Renato Barilli e Marino Biondi) ma anche ai diversi e prestigiosi soggetti che hanno variamente collaborato con il Comune – e non li cito per brevità – nonché ai tanti scrittori, uomini di cultura, studiosi e docenti universitari italiani e stranieri che hanno partecipato ai numerosi eventi scientifici e divulgativi».
231/09

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