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Comune di Prato

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17/03/2009 15:38
Piano stategico Presentati i progetti che compongono il programma Piuss

Ai nastri di partenza l'operazione ex Banci, ma non solo

La sigla Piuss è in puro gergo amministrativo: sono i programmi “integrati di sviluppo urbano sostenibile”, i bandi di finanziamento della Regone nel contesto dei Fondi strutturali europei (obiettivo 2), per il periodo 2007/20013, riservati alle città per il miglioramento della loro qualità urbana ed ambientale. Un pacchetto di dieci progetti, tutti allo stadio preliminare, che hanno il loro nucleo più corposo nel polo espositivo multifunzionale alla ex Banci, ma che si estendono anche alla parte antica della città col “centro commerciale naturale” e il Palazzo Pretorio, al Museo Pecci e al Museo del Tessuto, al Centro ricerche ed alta formazione della Provincia (Creaf), all'auditorium nella nuova sede della Camera di commercio: una torta di 234 milioni di euro, con Prato che ne richiede 23, il 10% del totale. «I finanziamenti arriveranno di sicuro, in estate, anche se non possiamo conoscere al momento il loro ammontare. Abbiamo la speranza, più della speranza, di un accoglimento delle nostre richieste. Prato ha, infatti, presentato un insieme di proposte che più di altre corrispondono alla filosofia dei Piuss e della riqualificazione urbana, con un forte impatto sulla realtà socio-economicale», declama il sindaco Marco Romagnoli nella conferenza stampa di presentazione, assieme all'assessore al Piano strategico Fabio Giovagnoli, all'architetto Roberto Vezzosi di Urban, società che ha curato i progetti per il “Parco Expo'”, alla dirigente dell'assessorato allo Sviluppo economico Livia Marinetto, ai rappresentanti della Società della Salute, del Museo del Tessuto, della Confesercenti e Cgil. Non unico progetto (il polo espositivo) ma una serie di interventi. E non solo perchè occorre, per accedere al bando, presentare proposte “integrate”. C'è di più nella visione espressa da Romagnoli: «Quello che abbiamo presentato è un impianto strategico di città futura, che realizza un “polo metropolitano” sulla Declassata, che si collega alla valorizzazione della parte antica del nostro nucleo urbano e alla trasformazione di fabbriche dismesse. Economia, cultura, sociale, ricerca, servizi avanzati: c'è tutto questo nel Piuss di Prato, gli elementi di un mutamento che contrassegnerà la città negli anni a venire e che sono tali da offrire una prospettiva di rinnovato sviluppo». La parte maggiore riguarda il “Parco Expo'” alla ex Banci, con l'interramento della Declassata per 450 metri circa da Pratilia verso la Questura (8 milioni di investimento per 4,8 milioni di richiesta di finanziamento), che consentirà di sviluppare l'edificio del “polo espositivo multifunzionale” (una superficie di 42 mila mq coperti) a cavallo della Declassata, senza soluzione di continuità nei piani fuori terra, con la parte a sud che occuperà 32000 mq e quella nord che si estenderà per 13 mila metri quadri. Il nucleo centrale del padiglione espositivo si ergerà su due piani, mentre i suoi due lati saranno su un piano, il tutto immerso nel futuro “Parco delle Fonti”, da via Zarini a via Ferraris. Il progetto Piuss contempla la costruzione dei primi due lotti con un finanziamento richiesto di 9,6 milioni a cui aggiungere i 10 milioni di euro già da tempo concessi a Prato dalla Regione. Ma il Piano integrato per l'area ex Banci prevede pure la creazione di un'area di 300x100 metri di “spazi d'arte all'aperto” (la richiesta di finanziamento è di 4,2 milioni), davanti ai manufatti del vecchio edificio industriale, destinati a rimanere in piedi ed ad ospitare funzioni terziarie ad alto pregio, dedicate all'arte e all'innovazione. Uno spazio pubblico verde interamente pedonale, dotato di grande duttilità, con piazzole di 16x16 metri a formare aree di esposizione vere e proprie. A completare il progetto della ex Banci («La Cassa Depositi e Prestiti è disposta - dichiara Romagnoli - a finanziare tutta l'operazione, ritenendolo un investimento destinato ad avere successo») un “centro di aggregazione e promozione socio-culturale” (richiesta Piuss 350 mila euro), prospiciente al viale Ferraris, ai margini del grande parco urbano (l'edificio avrà una copertura di circa 660 mq ma ne utilizzerà soli 340 di volume). Gli altri progetti “integrati” riguardano il restauro della struttura esistente del Museo Pecci, in tutto compatibile con il suo amliamento (un milione è la richiesta avanzata), il completamento dell'opera di restauro del Palazzo Pretorio per il quale sono già in corso i lavori (contributo richiesto 1,2 milioni), la creazione del “centro commerciale naturale”, con la creazione di un'immagine della rete commerciale nel centro storico, anche attraverso una nuova segnaletica, che ne valorizzi i prodotti. Il progetto coinvolge circa 200 negozi per dare vita a tre centri commerciali naturali: il “Crocevia”, “Borgo al Cornio”, “S. Trinità”. Il pacchetto Piuss è completato dal Centro di ricerche e alta formazione della Provincia, col recupero dell'ex lanificio Viscotex, e da due novvità: il completamento del Museo del Tessuto e la sala auditorium della Camera di Commercio. Il completamento del Museo di S. Chiara contempla la riorganizzazione degli spazi espositivi e soprattutto la creazione di una vera e propria porta d'accesso al “polo culturale ex Campolmi” con la costruzione di nuova area di ingresso, sul lato delle mura, in linea con quello che sarà l'ingresso alla nuova sede della biblioteca Lazzerini (contributo richiesto 780 mila euro). Quanto alla sala convegni, che occuperà quasi tutto il primo piano, si inserisce nel più complesso intervento di recupero di un edificio industriale tra via del Romito, via Baldanzi e via Pelagatti, dove sorgerà la nuova sede della Camera di Commercio.
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