18/03/2009 14:30
Sindaco
I messaggi di Romagnoli al ministro on. Andrea Ronchi
«Aiuti subito ma anche pressione sull'Europa»
«L'Europa deve grantire le condizioni di una reale concorrenza». Ha scelto di parlare delle politiche dell'Unione il sindaco Marco Romagnoli all'incontro col ministro delle Politiche comunitarie on. Andrea Ronchi, svoltosi stamani, davanti ai rappresentanti del cosiddetto “tavolo di distretto”, nel palazzo della Provincia.
«Gli aiuti - ha esordito il sindaco - che il governo ha garantito ai settori dell'auto o degli elettrodemestici dovrebbero essere estesi anche al tessile-abbigliamento. Ma intendo rivolgermi a lei anche come ministro delle Politiche comunitarie. Prato ha avviato da tempo una sensibilizazione verso l'esecutivo nazionale e l'Unione europea su due aspetti: la mancanza di una politica industriale europea; il fatto che l'Europa presta molta attenzione alle regole della concorrenza interna, ma non altrettanta nei confronti di chi esporta verso il mercato comunitario. Il risultato è che le imprese europee devono rispettare leggi per tutelare l'ambiente, il lavoro, i diritti sociali, mentre le altre no. Ciò altera la concorrezza e non tutela i consumatori, che non conoscono con quali componenti sono fatte le merci provenienti dall'area extraeuropea».
«Chiedere - ha proseguito il sindaco - la tracciabilità dei prodotti e l'etichettatura delle merci non è protezionismo ma assicurare una reale concorrenza, sottoponendo tutti alle stesse regole delle imprese europee. Non si può chiedere, a chi opera sui mercati internazionali, come le imprese pratesi, di lottare con la palla al piede e con le mani legate. Non è possibile. Ogni prodotto deve corrispondere agli stessi standard europei di garanzie sociali, ambientali e di tutela della salute».
Nel finale il sindaco ha parlato di immigrazione: «L'Europa deve riflettere sulle sue impostazioni. Così come sarebbe necessario che l'Unione provvedesse a razionalizzare e omogeneizzare le normative europee sul controllo dell'immigrazione, con la possibilità di distinguere fra immigrazione dei lavoratori e le forme di immigrazione illegale».
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