26/03/2009 14:28
Sindaco
La prpposta avanzata da Romagnoli ad un convegno
«Evasione, ai Comuni una parte delle somme recuperate»
«Se fosse lasciato ai territori il 30% dell'evasione fiscale recuperata molti problemi sarebbero risolti». E' questa la proposta lanciata dal sindaco Marco Romagnoli dalla tribuna del convegno “Gestire il bilancio pubblico in tempi di crisi economico-finanziaria”, promosso da Anutel toscana (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) in collaborazione col Comune di Prato, svoltosi mercoledì 25 marzo nel Salone Consiliare del Palazzo comunale.
Il ragionamento sviluppato da Romagnoli e semplice: anticipare il federalismo fiscale («non è quello che volevamo, mancano gli elementi della autonomia e responsabilità, senza i quali non è federalismo») in discussione nelle aule parlamentari e rendere i Comuni attori nella lotta all'evasione fiscale. «Non si tratta di sostituirsi allo Stato e all'Agenzia delle entrate ma di avviare rapporti di collaborazione istituzionale. Quando questo è avvenuto, vedi nel campo della sicurezza, con la firma di due “patti” col Governo, i risultati non sono mancati».
Il proseguimento è stato conseguente alla premessa: «In Italia l'evasione fiscale è calcolata in circa 125 miliardi di euro. Gli uffici dello Stato non sono attrezzati, chi opera nel territorio potrebbe avere maggiori capacità. Basterebbe che solo il 10% di questo momte di miliardi fosse recuperato e consentire che una parte, il 30%, rimanesse alle comunità locali per aprire grandi opportunità per i Comuni, che così si strutturebbero nella lotta antievasione oltre a risolvere molti dei loro problemi».
Per Romagnoli «con questa molla, godere di una parte delle somme recuperate dall'evasione emerse da una attività congiunta fra l'amministrazione centrale e l'ente locale, che nelle sperimentazioni effettuate ha già portato a significativi risultati, si garantirebbe una condizione di autonomia strutturale al nostro sistema istituzionale».
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