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Comune di Prato

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14/05/2009 14:19
Commercio Stamani eseguita d'ufficio l'ordinanza dello scorso aprile

Il Comune chiude Stefan

Niente sigilli al negozio che potrebbero essere apposti nei prossimi giorni
In gergo giuridico si chiama “chiusura coattiva”. In pratica stamani la Polizia Municipale e l'Ufficio legale del Comune hanno imposto a Stefan, il negozio di circa 3000 mq in prossimità della Questura, di chiudere i battenti, anche se non l'hanno materialmente “sigillato”, potendo il marchio commerciale proseguire nella vendita all'ingrosso, riservata però ed esclusivamente ai titolari di partita Iva e non ad ogni consumatore. L'esecuzione d'ufficio, in ottemperanza all'ordinanza emanata il 20 aprile dal settore Attività economiche del Comune, ha richiesto un po' di tempo, poichè è stato necessario far uscire dal punto commerciale tutti i clienti che stavano facendo la spesa. E' l'ultimo capitolo, la cessazione “coattiva”, di una vicenda che sin dall'apertura ha opposto i titolari di Stefan all'Amministrazione comunale, da subito convinta che nel negozio si svolgesse una vendita al dettaglio non autorizzata. Ricapitoliamo i contorni del contenzioso: nel marzo scorso Stefan si trasferì da via Viareggio a via delle Fonti e avviò l'attività commerciale nella nuova sede. Fin qui poco o niente di strano, salvo la verifica dei necessari parametri urbanistici, se non per un dettaglio tutt'altro che irrilevante: Stefan sosteneva di effettuare una vendita all'ingrosso, in quanto tale non soggetta a particolari disposizioni, l'Amministrazione comunale, al contrario, affermava trattarsi di una vendita al dettaglio, e quindi subordinata ad autorizzazione preventiva, anche per le sue condizioni effettive, con i consumatori che all'ingresso dovevano farsi soci di una cooperativa, la coop “Nuova lira”. La Polizia municipale e, con essa, il Servizio attività economiche hanno, dal primo istante, considerato la procedura di vendita predisposta da Stefan (iscrizione alla coop per fare la spesa) nient'altro che un escamotage, contrario alle normative che regolano il commercio. E, in effetti, una prima contestazione per “vendita irregolare al dettaglio” fu notificata a Stefan dal comando dei vigili urbani in data 25 marzo, seguita a distanza di un mese dall'ordinanza di chiusura, per la medesima ragione, del settore Attività economiche, dopo una serie di più approfonditi accertamenti. Stefan ha però ignorato l'ordinanza ricorrendo, nel frattempo, al Tar in opposizione all'atto del Comune. Opposizione respinta dal Tar che, a sua volta con una propria ordinanza, depositata mercoledì della scorsa settimana, ha rigettato il ricorso in quanto «non appare sorretto da sufficienti elementi di fondatezza». Il Tribunale amministrativo ha confermato la condotta del Comune dichiarando che le modalità di svolgimento dell'attività, «attraverso l'immediata affiliazione dei clienti alla coop Nuova Lira», sono «palesemente elusive del divieto di vendita al dettaglio». A sostegno della sua decisione il Tar ha rilevato che «tale conclusione pare confermata, da un lato dalla disciplina statutaria della menzionata cooperativa (del resto confermativa di quanto stabilito in tema dall'art. 2528 cod. civ.) in relazione alle modalità di ammissione dei nuovi soci», dall'altro «dal sistema generalizzato dell'utilizzo della delega, rilasciata dalla cooperativa ai soci, che non sembra trovare alcuna giustificazione economica ed organizzativa e, in ogni caso, viene esercitata dagli interessati per acquisti di entità non compatibile con una attività di vendita all'ingrosso». Da qui l'invito rivolto al Comune ad eseguire l'ordinanza del 6 maggio. La qual cosa è puntualmente avvenuta nella mattinata odierna. I vigili urbani, pur non sigillando il negozio, non potendo essere impedita la vendita all'ingrosso, hanno affisso cartelli informativi agli ingressi di Stefan, sorvegliati per l'intera giornata. Se comunque, da domani, venisse riscontrato un comportamento che continuasse a non rispettare la cessazione dell'attività al dettaglio, nei prossimi giorni il Comune procederà ad apporre i sigilli al centro commerciale.
434/09

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