Messa per Datini e prime idee per il 600° Anniersario dalla morte
Come da tradizione, nella chiesa di San Francesco si è celebrata la santa messa in memoria di Francesco Datini, morto il 16 agosto del 1410. Alla cerimonia ha partecipato in rappresentanza del Comune l'assessore alla Cultura Anna Beltrame, fra gli altri presenti la direttrice dell'Archivio di Stato Maria Raffaella de Gramatica, il presidente della Fondazione Casa pia dei Ceppi Lorenzo Lapi, il presidente dell'Istituto Datini Pietro Vestri, l'assessore provinciale Gabriella Melighetti. A officiare la messa il canonico Lorenzo Lenzi, che nella sua omelia ha tratteggiato la figura del grande mercante pratese, sottolineando in particolare la sua decisione di donare l'immenso patrimonio ai bisognosi, attraverso il Ceppo dei poveri. Al termine della funzione è stata come tutti gli anni deposta la corona d'alloro del Comune alla statua del Datini. L'anno prossimo ricorrerà il 600° anniversario della morte del grande mercante pratese e il Comune, in collaborazione con l'Archivio di Stato, la Casa Pia dei Ceppi e l'Istituto Datini, sta organizzando una serie di iniziative. Dal punto di vista scientifico, saranno pubblicati due volumi sul Datini, uno a cura dell'Istituto, l'altro dell'Archivio di Stato in collaborazione con la Casa Pia dei Ceppi, con i contributi di economisti e storici di fama internazionale. Ma l'intenzione del Comune è anche quella di rendere omaggio al grande mercante con un programma rivolto ai suoi concittadini di oggi. "A proposito di Datini si sono dette e scritte tante cose - ha dichiarato ieri l'assessore Beltrame -, credo che questo anniversario possa essere celebrato partendo da due temi chiave. Il primo è la sua eredità, il testamento che ha lasciato, la scelta di donare ai bisognosi la straordinaria fortuna che aveva accumlato: un tema di estrema attualità, come ha giustamente sottolineato monsignor Lenzi e la stessa direttrice dell'Archivio de Gramatica. Il secondo tema è la figura di Margherita Datini, una donna straordinaria, non solo moglie devota, ma anche amministratrice attenta e collaboratrice insostituibile del mercante, come testimoniano le circa 250 lettere conservate nell'Archivio e valorizzate negli ultimi anni dal lavoro di Diana Toccafondi. Casa Datini, oggi anche sede della Casa pia dei Ceppi, era il 'regno' di Margherita: sarà il luogo migliore per ricordare anche lei. Ma per prima cosa si dovrà provvedere al parziale restauro e alla pulizia della statua di piazza del Comune: un piccolo gesto di doveroso rispetto".
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