Filippo e Filippino Lippi incantano Parigi
E' stato uno straordinario successo di pubblico, con oltre 170mila visitatori paganti, quello riconosciuto dalla Francia alle opere di Filippo e Filippino Lippi, con la mostra promossa dal Comune di Prato dal 25 marzo al 2 agosto scorso al Musée du Luxembourg di Parigi, museo del Senato Francese che ha sede nel palazzo del Lussemburgo. Non solo. La critica d’Oltralpe ha giudicato la mostra come il secondo evento culturale in assoluto della primavera 2009, dopo l'esposizione di Andy Warhol al Grand Palais, ottenendo ampi consensi tra la stampa (Object d’Art, Connaissance d’Art, Le Figaro, Paris Match).
"Il successo parigino dimostra come sia possibile promuovere la nostra città con idee, competenza e a costo zero", è il commento dell’assessore alla Cultura, Anna Beltrame. "Gran parte del merito di questo risultato - aggiunge - è di Maria Pia Mannini, la conservatrice del Museo Civico, che in questi anni, con il museo chiuso per gli infiniti lavori di restauro, è riuscita a far esistere e ammirare ugualmente le grandi opere che in esso sono raccolte". Qualche cifra: la mostra pratese organizzata in Giappone nel 2006 ha totalizzato 92mila visitatori, quella a Barcellona del 2008 103mila.
Così ora da Parigi si torna a Prato: sulla scorta di questi importanti risultati, il Comune organizzerà una mostra con una selezione dei capolavori esposti in Francia uniti ad altre opere del Civico, che sarà allestita a dicembre. "La mia idea è organizzarla in centro storico - puntualizza l’assessore -, perché è il cuore della città, tanto più a Natale, che si deve valorizzare. In attesa del completamento dei lavori della Campolmi, il Comune non dispone di uno spazio adeguato, così avevo pensato a Palazzo Vestri in piazza Duomo, di proprietà della Provincia. Ne ho già parlato con l’assessore alla Cultura, Edoardo Nesi, che è favorevole all’idea: si tratta ora di studiare il progetto nei dettagli. Anche questo comunque vuole essere un segnale: la cultura avrebbe bisogno di molte risorse, che non ci sono, è quindi a maggior ragione indispensabile mettere in sinergia quello che abbiamo a disposizione, nell’interesse della città. Su questo con l'assessore Nesi c’è una totale sintonia".
Quella di dicembre sarà la prima di una serie di mostre che l’assessorato organizzerà per rendere visibile e valorizzare il patrimonio del Museo Civico, in attesa che i lavori siano finalmente conclusi. Purtroppo, per gli infiniti tempi della burocrazia, oggi si può prevedere l’inaugurazione solo tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Così la seconda 'vetrina virtuale' del Museo potrebbe essere illuminata in primavera con una mostra sugli splendidi gessi di Lorenzo Bartolini, pratese e fra i maggiori scultori dell’800. "Penso a un allestimento nei nuovi e straordinari spazi della Campolmi - conclude l’assessore - che, mi auguro, saranno pronti tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, anche in questo caso col solito ritardo sulla data inizialmente annunciata, cioè aprile 2009". Prossimamente vedrà inoltre la luce l’annunciata esposizione sulle gemme di Prato, curata dal gallerista Fabrizio Moretti, che troverà spazio nei locali del Pecci, in un suggestivo connubio fra antico e contemporaneo: una mostra di respiro nazionale, che contribuirà a promuovere ulteriormente la nostra città.
Quanto all’esposizione parigina, promossa con la collaborazione della Soprintendenza e la Contemporanea Progetti di Firenze, ha presentato le novità artistiche sperimentate da Filippo e Filippino Lippi e l’influenza sui pittori del territorio fiorentino. Così, accanto ai capolavori dei due maestri, sono state esposte le principali opere d’arte dei loro collaboratori, tra cui Fra Diamante e Domenico di Zanobi, accanto a celebri pittori dell’età della Maniera, quali Ridolfo del Ghirlandaio e Santi di Tito. Nella mostra è emerso lo straordinario rinnovamento linguistico apportato da Filippo Lippi, denso di premesse per gli artisti successivi, a partire dal figlio Filippino a Sandro Botticelli, fino allo stesso Michelangelo. Una selezione di 51 opere componeva l’esposizione francese, tra tavole, affreschi staccati, oreficerie e sculture, provenienti dal Museo Civico (44 opere), dal Museo dell’Opera del Duomo (otto opere), dagli Uffizi e non solo. Importante sottolineare, infine, che grazie a questa mostra è stato possibile restaurare importanti opere d’arte per un valore di circa 50mila euro, assolvendo dunque alla duplice missione di promozione della cultura pratese all’estero e di reperimento di risorse per la tutela del nostro patrimonio.
mc
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