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Comune di Prato

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11/09/2009 10:48
Scuola Si è tenuto nei giorni scorsi a Officina Giovani

Scuola e intercultura, convegno di apertura dell'anno scolastico

Per fare pedagogia interculturale non occorre avere bambini con cognome straniero ma un atteggiamento di rispetto dei tempi dell'altro.

Nei giorni scorsi nei locali di Officina Giovani si è svolto il convegno di apertura dell’anno scolastico “Crescendo…con sguardi diversi” organizzato dal Servizio Educazione e Cultura dell’Infanzia del Comune di Prato.

I lavori del convegno sono stati aperti dall’assessore all’Istruzione Pubblica, Università e Pari Opportunità, Rita Pieri, che ha mostrato grande apprezzamento per la qualità degli interventi e per il modo con cui l’intercultura è pensata ed agita, fin dall’asilo nido, all’interno delle istituzioni scolastiche: lavorare contro stereotipi e preconcetti, educare ai sentimenti, al dialogo paritetico, al rispetto dei limiti e delle regole e alla reciprocità è la sfida che ogni giorno educatrici e insegnanti si trovano ad affrontare, per garantire che tutti i bambini possano trovare il loro spazio e la loro dimensione, al di là delle differenze che contraddistinguono ciascun essere umano.

Superare le differenze, valorizzare le diversità, dunque, ma soprattutto ricercare e condividere le somiglianze e le comunanze.

Il convegno ha posto un forte accento sul gioco, che va riscoperto in tutti i suoi risvolti e non solo per i bambini: giocare con regole, approcci e relazioni inconsuete è un modo per avvicinare al “pensiero flessibile”, per sperimentarsi da tanti punti di vista e allargare le proprie vedute. Per fare pedagogia interculturale non occorre avere bambini con cognome straniero in sezione ma occorre avere un atteggiamento che rispetti i tempi dell'altro, che punti alla crescita globale della persona, che faccia riferimento al concreto mondo in cui i bambini vivono, che sia aperto al dialogo, che offra alternative ai comportamenti stereotipati e ingabbiati, che consideri come un fondamentale dispositivo di crescita l'incontrare un altro con un modo diverso di pensare, di vivere, di parlare.

Il convegno ha offerto l’opportunità di riflettere sull’intercultura intesa nei luoghi educativi come l’insieme di quelle opportunità che si possono mettere in campo nell’accoglienza e nei processi d’integrazione dei bambini e delle bambine nelle nostre scuole, occasione per mettere a confronto idee e pratiche per l’incontro con l’altro, per provare a “comprendere” gli sguardi diversi con i quali il mondo può essere letto.

gs

688/09

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