Oltre 1700 le richieste di regolarizzazione di colf e badanti
Sono complessivamente 1724 le domande di regolarizzazione di colf e badanti pervenute al Ministero dell'Interno dal territorio della provincia di Prato.
Il numero più alto di richieste riguarda i cittadini della Cina Popolare (467 richeste); seguono nell'ordine i cittadini del Pakistan (281), Georgia (173) Marocco 167) Albania (116), Ucraina (67), Nigeria (69), Bangladesh (60), Senegal (49), Perù (43), Filippini (32), India (29), Cina repubblica nazionale (25), Brasile (17), Honduras (16), Moldavia (14) Tunisia (12). Il dettaglio di tutte le domande presentate è pubblicato sul sito web di Prato Migranti (www.pratomigranti.it).
Le richieste adesso verranno esaminate e valutate presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione, che ha sede presso la Prefettura di Prato e di cui fanno parte anche i rappresntanti della Questura e della Direzione provinciale del Lavoro.
"Pensare - ha commentato l'assessore alle Politiche di immigrazione Giorgio Silli - ad un numero totale di 1700 domande pervenute delle quali 500 ascrivibili a cittadini di etnia cinese e 300 a cittadini di etnia pakistana, ci da qualche perplessità. Credo - ha aggiunto Silli - che sia chiaro a tutti che in genere colf e badanti provengono da paesi dell’est o addirittura dalle Filippine. Il fatto che vi siano 500 cinesi che hanno chiesto di essere regolarizzati con questa sanatoria fa pensare a qualche illecito".
La dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro irregolari doveva essere effettuata fra il 1° e il 30 settembre così come previsto dalla sanatoria - varata nell'agosto scorso dal governo - per quei cittadini, soprattutto extra Ue, privi di permesso di soggiorno e impiegati presso le famiglie come lavoratori domestici di sostegno al bisogno familiare (colf) o come assistenti di persone affette da patologie o handicap (badanti).
Ogni nucleo familiare, in base al provvedimento del governo, poteva regolarizzare al massimo 3 lavoratori extra Ue: una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza.
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gs
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