"Consiglieri e assessori rinuncino ad avvalersi dello scudo fiscale"
Ogni consigliere ed ogni membro della giunta rinunci pubblicamente ad avvalersi del cosiddetto scudo fiscale e si impegni a rendere pubblica dichiarazione qualora se ne usufruisca.
E' questo in sintesi il contenuto della mozione presentata dai consiglieri Pd, Daniele Biffoni e Roberto Mennini, che - a supporto della propria richiesta - fanno riferimento a una delibera approvata all'unanimità dal consiglio comunale il 15 gennaio scorso con la quale si vincolano consiglieri e membri della giunta ad un patto di trasparenza con gli elettori ed in particolare si richiede che debbano essere resi pubblici la dichiarazione dei redditi e gli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi.
Nella mozione lo scudo fiscale viene valutato come "una scelta iniqua e avvilente per i contribuenti in regola ovvero che lo sconto è incomprensibile e suona come offesa per chi le tasse le paga; che non c'è traccia alcuna di misure concrete tese a ripristinare la fedeltà fiscale".
Testo integrale della mozione presentata dai consiglieri Pd, Daniele Biffoni e Roberto Mennini
Oggetto: scudo fiscale
Premesso che il cosiddetto “scudo fiscale” prevede:
1) la possibilità di regolarizzare le attività finanziarie o patrimoniali detenute all’estero in violazione della normativa relativa al monitoraggio fiscale in relazione a:
· Mancata dichiarazione di attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero nel quadro RW della dichiarazione;
· Infedele dichiarazione di attività finanziarie e patrimoniali detenute alle estero nell’ambito del quadro RW della dichiarazione dei redditi;
2) la copertura di vari reati penali quali:
· Dichiarazione fraudolenta (imposte dirette o iva) mediante utilizzo di fatture false per qualunque importo (Art. 2, D.lgs. 74/2000);
· Occultamento o distruzione di scritture contabili al fine di evadere le imposte sui redditi o l’Iva, ovvero di consentire l’evasione a terzi, in modo da non consentire la ricostruzione dei redditi o del volume d’affari (articolo 10, Dlgs 74/2000);
· Falsità materiale commessa dal privato; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; falsità di registri e notificazioni; falsità in scrittura privata; uso di atto falso; soppressione distruzione e occultamento di atti vari; falsità di documenti informatici; falsità in copie autentiche che tengono luogo degli originali mancanti finalizzati alla realizzazione o all’occultamento di reati tributari (articoli 482, 483,484, 485, 489, 490, 491 – bis, 492 Codice penale);
· False comunicazioni in bilancio, nelle varie forme, quando siano state commesse per eseguire od occultare reati tributari “scudati” ovvero per conseguirne il profitto e sia riferito alla medesima pendenza o situazione tributaria ( articoli 2621 e 2622, Codice civile)
e che restano esclusi dallo scudo fiscale solo i delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, di corruzione, concussione, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, usura, traffico di armi, persone e droghe, ma che trovano copertura reati quali bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, ricettazione e riciclaggio.
Constatato che tale provvedimento consente al contravventore di:
à rimpatriare capitali detenuti illecitamente all’estero pagando un’aliquota del 5% (a fronte di una aliquota fiscale minima per redditi da lavoro pari al 23%);
à avvalersi della garanzia dell’anonimato attraverso istituti di intermediazione finanziaria.
Considerato che i Consiglieri Comunali liberamente eletti dai Cittadini e i membri della Giunta nominati dal Sindaco sono tenuti ai sensi della Legge 441/82 a dichiarare pubblicamente la loro situazione patrimoniale;
Ricordato che la delibera n. 1 del 15.01.2009 approvata all’unanimità ed avente ad oggetto “trasparenza e anagrafe pubblica degli eletti - indirizzi alla giunta ed alla struttura gestionale – adozione” vincola i Consiglieri ed i membri della Giunta ad un patto di trasparenza con gli elettori ed in particolare si richiede che debbano essere resi pubblici la dichiarazione dei redditi e gli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quelli successivi;
Valutato lo Scudo Fiscale come una scelta iniqua e avvilente per i contribuenti in regola ovvero che lo sconto è incomprensibile e suona come offesa per chi le tasse le paga; che non c'è traccia alcuna di misure concrete tese a ripristinare la fedeltà fiscale
TUTTO CIÒ PREMESSO
Il Consiglio Comunale chiede che ogni Consigliere ed ogni membro della Giunta rinunci pubblicamente ad avvalersi del cosiddetto scudo fiscale e impegna ogni Consigliere ed ogni membro della Giunta a rendere pubblica dichiarazione qualora se ne usufruisca.
gs
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