Il Comune recede dall'Associazione Prato per la pace
In merito al recesso del Comune dall'Associazione Prato per la pace, l'assessore alla Cultura Anna Beltrame afferma quanto segue:
"La decisione di recedere dall'Associazione Prato per la pace è soprattutto dettata dal buon senso. In una situazione finanziaria difficilissima per il Comune, ma soprattutto per la città, con la giunta abbiamo convenuto che non è tra i compiti prioritari e istituzionali del Comune 'lo studio delle questioni relative alla pace, al disarmo e allo sviluppo, avvalendosi di esperti a livello nazionale e internazionale sul disarmo e la sicurezza del Mediterraneo', oppure 'la diffusione di documentazioni delle Nazione Unite relative alle tematiche del disarmo, dello sviluppo e della cooperazione internazionale attraverso strumenti editoriali e audiovisivi', come recita lo statuto dell'associazione.
Voglio inoltre ricordare che a questa associazione il Comune destinava circa 20mila euro l'anno, obbligatori da statuto, ai quali si aggiungevano poco più di 500 euro della diocesi. Fino al 2006, quando alla presidenza di Prato per la pace è stato nominato Massimo Carlesi, oltre 17mila euro del budget disponibile, quindi l'85% del totale, servivano a pagare il direttore dell'associazione ed erano superiori a mille euro le spese telefoniche. Quindi, di fatto, l'associazione serviva sostanzialmente a pagare una persona, all'insegna della pace nel mondo: questo vorrei che fosse chiaro e noto a tutti, perché io stessa sono rimasta indignata quando l'ho scoperto. Ho infatti studiato i bilanci di Prato per la pace e devo dare atto a Carlesi di aver radicalmente cambiato il modo di gestirla, eliminando la figura del direttore e promuovendo una serie di iniziative che in precedenza nessuno aveva organizzato. Resta il fatto che prima di lui sarebbe stata un'associazione da chiudere senza ombra di dubbio, visto che era gestita in modo inaccettabile, dopo di lui da chiudere per una necessaria riflessione sulle priorità. Questo certo non significa che il valore della pace non sia fondamentale nella cultura di questa città e dell'amministrazione comunale, ma sono convinta che possa comunque essere promosso e diffuso dalle tante associazioni che operano sul territorio, alle quali il Comune potrà offrire sostegno, senza avvalersi di uno strumento specifico ed oneroso come l'associazione Prato per la pace".
mc
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