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Comune di Prato

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21/11/2009 16:09
Integrazione Le considerazioni dell'assessore Silli in merito al dibattito all'interno dell'iniziativa Alter Mundi

"Fino a che gli italiani saranno convinti che gli stranieri hanno piu’ diritti che doveri purtroppo la xenofobia aumentera’ e non potra’ esserci integrazione".

Si è svoto oggi un dibattito all'interno dell'iniziativa Alter Mundi, organizzata dal Comune di Prato e dalla Provincia di Prato, dal titolo "L'inclusione sociale attraverso il lavoro: il progetto UNRRA tra risultati e prospettive future" coordinato dall'Assessore all'Integrazione Giorgio Silli del Comune di Prato, ha visto la partecipazione del Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Firenze Gu Hongling, il professor Marco Fazzini docente in economia all'università Partenopea di Napoli, Riccardo Marini Presidente dell'Unione Indistriali di Prato, Katia Baroncelli Direttore della CCIAA di Prato, Leonardo Angeletti Direttore Patronato Epasa-CNA, Junyi Bai Presidente Nazionale Associna, Valentina Sardi del Comune di Prato e Michele Parpajola della Provincia di Prato.

Dopo l'ampia presentazione del progetto e dei suoi risultati, tutti gli ospiti hanno convenuto sull'importanza di far proseguire alcune delle attività del progetto legate in particolare agli sportelli per migranti, alla mediazione dei conflitti interculturali, alla comunicazione e lo scambio di informazioni ed a una serie di attività dirette al lavoro e alle attività delle imprese straniere.

L'intervento dell'Asessore Silli ha richiamato alla necessità di assicurare il rispetto dei diritti e dei doveri di cittadinanza come principale mezzo per spingere un progetto di vera integrazione.

Il richiamo al rispetto delle regole nell'impresa è stato poi ripreso con forza dall'intervento del Presidente dell'Unione Indistriali Marini che ha sottolineato la necessità per Prato, così piena di problema economici, di ritrovare un equilibrio sociale e della necessità di non prescindere dal rispetto delle regole nel lavoro e nell'impresa che sono il frutto di una lunga evoluzione nella modalità di intendere il modo di fare impresa; lo stesso Marini ha evidenziato come siano ancora molto pochi gli imprenditori cinesi iscritti alle associazioni di categoria. 

Dura è stata tuttavia la risposta del Console, che ha chiesto un'apertura politica alle istituzioni che consista nel riconscere in primo luogo diritti agli immigrati, nagando che esista una città nella città perché questa idea non aiuta l'integrazione; Prato può essere un laboratorio per l'integrazione, ma i troppi controlli alle ditte cinesi dell'ulitmo periodo sono discriminatori, e questo non è gradito neanche al Governo Cinese.

La durezza e la pesantezza delle affermazioni del Console ha raffreddato il clima positivo che fino ad ora si respirava nel convegno, e sia l'Assessore Silli che il Capo di Gabinetto della Prefettura di Prato hanno ribadito che non c'é volontà discriminatoria verso le imprese cinesi; i controlli sono necessari per reprimere le situazioni di illegalità ma devono servire anche come monito per tutti rispetto alla necessità di fare impresa nel pieno rispetto delle regole.

"Fino a che gli italiani saranno convinti che gli stranieri hanno piu’ diritti che doveri - ha chiosato Silli - purtroppo la xenofobia aumentera’ e non potra’ esserci integrazione".

mc

940/09

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