Prato, un laboratorio di integrazione nella legalitą
«Prato è uno straordinario laboratorio interculturale per comprendere il fenomeno dell'immigrazione ed elaborare proposte alternative per governare il problema, andinando oltre lo stato attuale per ripristinare un giusto equilibrio tra diritti, doveri e rispetto delle regole». Sono le parole di Magdi Cristiano Allam, ospite d'onore stamani al teatro Politeama dell'assemblea studentesca aperta alla cittadinanza organizzata dal liceo Cicognini-Rodari di Prato, dedicata al tema “Problemi e prospettive dell’integrazione in Italia: cosa ci insegna la realtà di Prato". Oltre al giornalista e saggista, attualmente eurodeputato PPE e fondatore del Movimento "Io amo l'Italia", noto anche per essersi convertito dall'Islam al Cattolicesimo, all'incontro hanno partecipato anche il sindaco Roberto Cenni, il vescovo Gastone Simoni, l'assessore per le Politiche all'Integrazione Giorgio Silli e l'assessore all'Istruzione Rita Pieri. Il sindaco ha concordato sul ruolo di Prato come laboratorio di interculturalità, chiarendo che la linea dell'Amministrazione è legare indissolubilmente l'integrazione alla legalità: «Prato è sempre stata una città tollerante ed accogliente, una caratteristica di cui sono molto orgoglioso - ha detto Cenni - L'integrazione però può avvenire con successo unicamente se il suo peso non è sostenuto solo dai cittadini, altrimenti si crea una discriminazione al contrario. Il fenomeno migratorio può essere governato positivamente se i vari aspetti che interessa, dalla sicurezza, al lavoro, all'istruzione e alla sanità vengono considerati nel loro insieme».
Su questo punto si è espresso in sintonia anche l'assessore Giorgio Silli: «L'immigrazione è un fenomeno che se mal gestito diventa un problema. Prato con le sue 116 etnie diverse si può dire la capitale europea dell'immigrazione ed ha il più alto numero di cinesi in assoluto rispetto alla popolazione. Per questo è indispensabile puntare su un percorso di integrazione, che avviene però negli anni. Il filo conduttore della nostra politica non può essere quindi che l'integrazione, ma nel ripristino della legalità, perchè non si può fare impresa eludendo i controlli e basandosi sullo sfruttamento del lavoro». E' esempio di questa linea politica, come ha spiegato Silli, il contributo di 1 euro al giorno imposto ai rom del campo nomadi pratese per le spese di mantenimento della struttura, «non un balzello vessatorio, ma anzi una misura per mettere tutti sullo stesso piano e colmare il gap di xenofobia e pregiudizio che spesso serpeggia parlando di queste tematiche». Il rispetto delle regole e il riequilibrio tra diritti, doveri e libertà sono stati al centro dell'intervento di Magdi Allam: «Bisogna recuperare la cultura della legalità per costruire un nuovo modello di integrazione, che non è quello dei ghetti del multiculturalismo, in cui ci si sente non solo diversi, ma addirittura antagonisti della società - ha affermato l'onorevole - Questo deve essere il metro anche nelle questioni occupazionali ed economiche per il bene dell'intera società, perchè il buonismo è la negazione del bene comune».
Infine il vescovo Gastone Simoni ha fatto un appello all'apertura di un confronto vero con gli immigrati: «Per capire il mondo d'oggi dobbiamo allargare i propri orizzonti, perchè non si vive senza convivere. Il confronto deve ovviamente essere basato su rispetto e giustizia, ma con spirito cristiano nel cuore».
cb
Condividi su: