Storie di donne che lottano per la propria libertà nell’8 marzo organizzato dal Comune
Storie di donne alla ricerca della libertà e dell’emancipazione, donne nei loro mille ruoli nella società e donne nelle istituzioni: sono questi i temi che quest’anno il Comune di Prato vuole approfondire nella ricorrenza dell’8 marzo. La Presidenza del Consiglio comunale e l’Assessorato alle Pari opportunità hanno infatti organizzato per la Festa della donna un incontro pubblico nel Salone consiliare con musica, letture ed interventi tutti declinati al femminile. La mattinata sarà divisa in due parti: nella prima sarà posto particolare accento sulle diverse condizioni della donna nella società, con la lettura di brani tratti dal famoso e significativo libro di Azar Nafisi “Leggere Lolita a Teheran” e con la testimonianza diretta di donne che hanno vissuto in prima persona la lotta quotidiana contro il pregiudizio e la discriminazione e per affermare il diritto a decidere autonomamente della propria vita.
Lunedì alle 9.30 il programma si aprirà con un’introduzione musicale e i saluti del presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi.
Alle 9.45 ci sarà la lettura dei brani di “Leggere Lolita a Teheran” e subito dopo si aprirà il dibattito su “Il ruolo della donna nella società di origine”, moderato dall’assessore alla Cultura Anna Beltrame. Il romanzo è apparso per la prima volta nel 2003. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla. Nafisi scrive in un passaggio chiave: « Il nostro seminario vide la luce in questa atmosfera; era un tentativo di sottrarsi per qualche ora alla settimana allo sguardo del censore cieco. In quel soggiorno ci riscoprimmo esseri umani dotati di vita propria; e poco importava quanto fosse diventato repressivo lo Stato, quanto ci sentissimo impaurite e intimidite; come Lolita tentavamo di fuggire e di creare un nostro piccolo spazio di libertà. E come Lolita sfruttavamo ogni occasione per esibire la nostra insubordinazione: lasciando spuntare una ciocca di capelli dal velo, insinuando un po’ di colore nella smorta uniformità delle nostre divise, facendoci crescere le unghie, innamorandoci e ascoltando musica proibita’. Come ha commentato il critico Pietro Citati, le vittime di Khomeini erano soprattutto le donne, alle quali veniva confiscata l’esistenza. Liberando i capelli, le sette ragazze nel salotto di Azar Nafisi entravano in un altro tempo, che comprendeva tutti i tempi.
Dopo un intermezzo musicale, alle 11.30 sono previsti i saluti della vice presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Ciambellotti.
Alle 11.45 si aprirà la seconda parte della mattinata, dedicata a “Le istituzioni declinate al femminile”. Parteciperanno cinque donne che rappresentano appunto le istituzioni cittadine: il Prefetto di Prato Maria Guia Federico, l’assessore alle Pari opportunità Rita Pieri, l’assessore all’Organizzazione e al Personale Annalisa Nocentini e le consigliere comunali Cristina Sanzò e Paola Maria Castellani. Modererà il dibattito Elena Duranti, giornalista de La Nazione.
Le conclusioni saranno affidate al sindaco Roberto Cenni.
cb
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