salta la barra


Comune di Prato

 indietro
31/03/2010 16:27
Cultura E’ la Copat di Torino leader italiana per gli spazi museali

Cassero e Castello, parte la nuova gestione

La società aggiudicataria pronta ad assumere i vecchi lavoratori ma la precedente cooperativa non fornisce i dati

Da domani 1° aprile inizierà il servizio di custodia museale del Castello dell’Imperatore e del Cassero Medievale da parte della ditta aggiudicataria dell’appalto, la Società Cooperativa Copat di Torino.

La  Copat è una delle più importanti società operanti nel settore dei servizi e beni culturali e vanta prestigiose esperienze, tra cui la gestione degli spazi museali della Reggia Venaria e del Castello di Rivoli a Torino, della Chiesa di Santa Maria Novella e della Cappella Brancacci di Firenze, delle biblioteche civiche di Milano, Parma, Roma e Torino, delle università di Torino, Milano, Roma La Sapienza e Luiss. I nuovi orari di apertura al pubblico, dovuti  ad una razionalizzazione del servizio all’insegna della flessibilità e alla necessità di una riduzione dei costi legata alle note  difficoltà di bilancio, hanno causato attrito nei rapporti con le organizzazioni sindacali, alimentati dalle proteste della cooperativa Macchine Celibi, titolare del precedente appalto.

Copat, nel prendere servizio, ha ribadito la propria volontà di assorbire, nei limiti previsti dall’appalto, i lavoratori già impiegati nelle mansioni di custodia e pulizia, e ha precisato che, purtroppo, nonostante le ripetute richieste, la società  titolare del precedente appalto non ha ancora fornito i dati sui lavoratori cessati, indispensabili per effettuare la loro assunzione. La Copat pertanto, in via assolutamente provvisoria,  garantirà l’apertura e la custodia degli spazi utilizzando propri dipendenti in attesa di arrivare il prima possibile alla composizione della questione, soprattutto  nell’interesse dei lavoratori stessi. Non appena la cooperativa Macchine Celibi fornirà gli elementi necessari, Copat provvederà alle assunzioni. I ritardi dipendono quindi dalla cooperativa Macchine Celibi che, uscita sconfitta dalla gara d’appalto, evidentemente ha più a cuore il proprio interesse di parte, che quello dei lavoratori interessati e della città.

mc

368/10

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina